L’inaugurazione dell’Anno Accademico dell’Università degli Studi di Trieste, aperta dall'articolato intervento del Magnifico Rettore, Roberto Di Lenarda, ha visto anche il commovente conferimento della Laurea ad honorem in Diplomazia e Cooperazione Internazionale alle sorelle Bucci, che da bambine furono deportate nei campi di sterminio nazisti.

Era presente solo Tatiana Bucci all’Ateneo triestino, la sorella minore Andra è stata costretta a rimanere negli Stati Uniti, dove vive, per motivi personali. Alle due sorelle è stata conferita la Laurea magistrale ad honorem per la tutela dei diritti umani e dei valori fondanti della cooperazione internazionale ed il contributo che con i loro libri ed i loro racconti hanno dato alla diffusione di quanto accaduto alla comunità ebraica per mano dei Nazisti tedeschi. Un lungo racconto, quello di Tatiana Bucci, nell’Aula Magna dell’Università giuliana, con una platea ammutolita dagli orrori che le due sorelle, da bambine di Auschwitz, hanno dovuto subire, riuscendo a sopravvivere alla Shoah. Un riconoscimento importante che però Tatiana Bucci ha accolto con grande semplicità e che ha sottolineato con queste parole: “io credo che, semplicemente, questa Laurea sia un ringraziamento per quello che mia sorella ed io e i pochi testimoni che ci sono ancora, stanno facendo per non dimenticare. È retorico dire “perché non succeda più”, perché una cosa come l'Olocausto, secondo me, non succederà più. Però stanno succedendo altre cose che sono molto gravi e che nel 2020 non dovrebbero esserci e quindi questo riconoscimento mi aiuta, se vogliamo, in un certo senso, a continuare nella mia testimonianza”.
C'erano tanti giovani a queste iniziativa, che poi sono quelli che devono proprio raccogliere queste testimonianze...
"Certo, perché sono i giovani il nostro futuro. È una delle ragioni per cui il nazismo non li voleva lasciare in vita. Questi giovani, mi auguro, che capiscano. Non è sempre facile capire qual è la parte giusta, ma credo che riflettendo un po', leggendo con attenzione tutto quello che appare sui giornali o anche sui social, così detti, che io non seguo, perché non sono neanche su Facebook, tanto per farvi capire... Che cerchino insomma di stare dalla parte giusta".
Lei è preoccupata dal momento attuale che sta vivendo l'Italia, l'Europa, sembra che purtroppo il fascismo stia tornando...
"Secondo me non sta tornando, non è mai andato via, soltanto che in Germania non li lasciano liberi così come in Italia. Da noi invece adesso direi di sì. Prima stavano nascosti, non osavano, adesso osano. Io la vedo così, non so se è giusto. Ma io lo vedo così, perché non se n'è mai andato il fascismo li abbiamo tutti anche al Governo, sono ancora lì che stanno chiacchierando, cianciando delle cose... cioè ma no non può essere!"
Secondo lei perché in questo momento sono tornati alla ribalta?
"Non lo so il perché. Forse perché c'è una crisi economica e quando ci sono le crisi economiche, non ho capito bene perché, la gente tende ad andare a destra. Purtroppo è per questo, non vedo altri motivi".

Davide Fifaco

Foto: Radio Capodistria
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