Tanta la voglia di normalità, era inevitabile. Dopo due mesi di chiusure forzate dall'emergenza Coronavirus oggi in Italia sono ripartite quasi tutte le attività. In Friuli Venezia Giulia l'ordinanza firmata dal presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, valida fino al 3 giugno, obbliga i cittadini ad indossare ancora la mascherina ma ora non serve più la "famigerata" autocertificazione per potersi spostare. Rimane in vigore inoltre ed ovviamente, il distanziamento sociale, di almeno un metro tra le persone. In questo primo lunedì di “liberi tutti” a Trieste si respira un'aria decisamente diversa, con un affluenza nelle strade rionali pari a quella pre-emergenza. Quasi tutti i triestini usano la mascherina, qualcuno abbassata sul mento mentre cammina all'aperto, la maggior parte però correttamente “indossata”, davvero pochissimi quelli senza questo ormai imprescindibile presidio. Nel rione di San Giacomo bar e buffet quasi presi d'assalto, molti i clienti che sorseggiavano il caffè all'aperto o seduti ai tavolini degli esercizi che hanno la possibilità di allestirli all'aria. Tavolini disposti alle distanze previste dalle ordinanze e clienti quasi sempre posti l'uno di fronte all'altro. File esterne ai supermercati, parevano poco frequentati invece i negozi di frutta e verdura. Riaperti anche i negozi di abiti, anche se in questo caso servirà ancora un po' di tempo per capire alcune cose, in particolare sulla sanificazione dei camerini di prova e degli stessi indumenti che l'acquirente va a provare. Da capire anche come risponderanno gli italiani ed in questo caso i triestini alle riaperture dei ristoranti, visto che le regole impongono abitudini davvero poco compatibili con la socializzazione.
A prima vista, quindi, oggi parte del capoluogo giuliano pareva decisamente ritornato ai ritmi pre- emergenza, l'unica differenza notabile che ci accompagnerà ancora per mesi, sono le facce coperte dalle mascherine.

Davide Fifaco

Foto: Radio Capodistria/Fifaco
Foto: Radio Capodistria/Fifaco