Foto: ARC
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L’effetto Draghi ha colpito ancora ma questa volta non sui mercati finanziari, ma sulle prenotazioni turistiche. È bastato l’annuncio della fine della quarantena obbligatoria di cinque giorni per entrare in Italia a partire dal 16 maggio da parte del premier italiano, per far impennare le prenotazioni, soprattutto nelle località balneari.
Ne ha beneficiato anche il Friuli Venezia Giulia: le prenotazioni per gli ombrelloni a Lignano e Grado, assicurano gli operatori del settore, sono tornate a numeri da pre-pandemia, ma anche quelle di alberghi e appartamenti, che nelle ultime settimane avevano registrato qualche disdetta, hanno avuto un incremento tra il 20 e il 30 per cento rispetto a un anno fa.
C’è voglia di vacanza dunque, e l’Italia è ancora una meta desiderata dagli stranieri, visto che l’impennata ha coinciso con la certezza di poter entrare nel paese senza fare la quarantena.
A questo si aggiungono le nuove linee della campagna vaccinale nazionale, il primo strumento per far ripartire il paese e in particolare il turismo: già domani partiranno le vaccinazioni di massa nelle isole di Lampedusa, Linosa e Salina, con l’obiettivo di farle diventare Covid free e garantire un turismo sicuro, ma sul tavolo del commissario Francesco Paolo Figliuolo c’è un piano per estendere a tutte le isole minori, dove peraltro i contagi sono già molto bassi, la vaccinazione di massa, partendo da quelle che hanno uan particolare esposizione al rischio epidemiologico e che non sempre sono provviste di presidi sanitari adeguati.
L’ottimismo comincia a diffondersi nel settore del turismo, uno dei più colpiti dalla pandemia in questi mesi, ma ci sono anche delle ombre, su tutte quella del personale: molti lavoratori, finiti in cassa integrazione, o stagionali che non hanno fatto la stagione, si sono trovati ormai un’altra occupazione non legata la turismo, e il rischio è che alberghi, ristoranti e spiagge si trovino con i clienti, ma senza il personale per accoglierli. Per far fronte a questo problema sono già stati organizzati dei corsi di formazione, e in una riunione fra gli operatori e l’amministrazione del Friuli Venezia Giulia si è parlato anche della possibilità di potenziare, nelle località turistiche, l’offerta di centri tamponi, a disposizione dei turisti stranieri che ne hanno bisogno per rientrare nel proprio Paese al termine delle vacanze.

Alessandro Martegani