Foto: MMC RTV SLO/M. R.
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Il giudice sportivo della Serie A ha sanzionato l'Udinese per i cori razzisti contro il portiere del Milan, Mike Maignan, obbligando la squadra friulana a disputare una partita a porte chiuse. Nella disposizione, si legge come motivazione: "visto il referto arbitrale, nonché il rapporto dei collaboratori della Procura Federale, in ordine alle manifestazioni di discriminazione razziale che hanno interessato in più occasioni, durante la gara, il calciatore della Società Milan, Maignan Mike Peterson, e che hanno portato all'effettuazione di n. 2 annunci con altoparlante, nonché a una prima interruzione del gioco per circa 1 minuto, e poi a una sospensione della gara per circa 5 minuti".

Il giudice sportivo nelle ragioni della propria decisione sottolinea "la obiettiva gravità dei fatti descritti e riportati, che hanno comportato l'adozione delle misure previste dall'apposito protocollo procedurale contenuto nelle norme federali" e rileva "che non sono state riportate, durante e dopo i fatti, e nonostante i 2 annunci al pubblico, chiare manifestazioni di dissociazione da tali intollerabili comportamenti da parte dei restanti sostenitori, elemento che sarebbe stato rilevante in senso attenuante".

Viene perciò applicata la sanzione minima prevista, con l'obbligo di disputare una sola gara a porte chiuse, in considerazione del "comportamento attivo della società Udinese, e la disponibilità manifestata fin da subito a collaborare per l'individuazione dei responsabili". I friulani sconteranno la sanzione in occasione della gara casalinga di campionato contro il Monza, valida per il 23° turno, in programma il 3 febbraio.

Intanto l'Udinese calcio ha deciso di non commentare la sentenza del giudice sportivo ma si riserva di valutare, nelle prossime ore, se presentare ricorso. Il club friulano è convinto di aver adottato tutte le misure necessarie per dare un segnale forte, escludendo a vita dal proprio stadio l'uomo individuato come autore degli insulti razzisti.

Davide Fifaco