La decisione del Comune di Trieste di celebrare il 12 giugno come "Giornata di liberazione della città di Trieste dall'occupazione jugoslava" è una decisione autonoma dell'amministrazione cittadina. Questo il commento del Ministero degli Esteri sloveno alla decisione della municipalità del capoluogo giuliano; in questi casi, come in altri casi simili, il Ministero si richiama al rapporto congiunto del 2000 della commissione mista storico-culturale di Slovenia e Italia, con un documento unico, stilato da esperti dei due paesi, con una visione armonizzata della storia di due popoli europei vicini, accomunati da una tragica storia dell'ultimo secolo. Nel rapporto, cosi ancora il Ministero degli Esteri sloveno viene illustrato un fatto: i partigiani jugoslavi, come parte delle forze alleate, avevano cacciato da Trieste l'occupatore tedesco, che nel periodo intercorso dalla capitolazione dell'Italia aveva creato a Trieste il lager della Risiera, uno dei più famigerati campi di concentramento. Un lager per l'uccisione di massa, soprattutto di sloveni e croati, ma anche di italiani, utilizzandolo inoltre come campo di concentramento e smistamento degli ebrei per la deportazione nei campi di sterminio. Nel rapporto, rileva ancora il Ministero degli Esteri sloveno viene descritto anche il fatto che la popolazione della provincia giuliana favorevole all'Italia visse quello dell'occupazione jugoslava come il periodo più buio della sua storia, periodo che nelle aree di Trieste, di Gorizia e di Capodistria fu accompagnato da un'ondata di violenze, attraverso l'arresto di migliaia di persone che si opponevano al progetto politico jugoslavo. La liberazione dal fascismo e dal nazismo e, per ultimo, anche dal comunismo è un valore inconfutabile, cosi ancora il Ministero degli Esteri di Lubiana, non soltanto del popolo sloveno, bensì di tutti i popoli dell'Europa e rappresenta il fondamento dell'Unione Europea. Lungo il confine la verità storica ha sempre due facce. Non si tratta di uniformare le visioni della storia, si tratta invece di rispettarsi reciprocamente e di lavorare assieme per il futuro
Anche l'ufficio per gli sloveni nel mondo rileva che quella del Comune di Trieste è una decisione autonoma, auspicando nel contempo che gli eventi succedutisi alla fine della seconda guerra mondiale ma, anche nel periodo fascista, vengano presentati in modo completo e imparziale.

Delio Dessardo

Foto: Radio Capodistria/Davide Fifaco
Foto: Radio Capodistria/Davide Fifaco