Foto: MMC RTV SLO/Martegani
Foto: MMC RTV SLO/Martegani

Vera e propria doccia fredda al tavolo del Ministero delle Imprese e del Made in Italy per le centinaia di dipendenti della sede Wärtsilä di San Dorligo della Valle. Mitsubishi, che lo scorso luglio aveva avanzato una manifestazione di interesse per rilevare il core business dell'azienda finlandese, ha ritirato l'offerta, ma intanto è stato manifestato interesse da Fincantieri. A riferirlo è la Uilm-Uil, che lo ha appreso dalla Sottosegretaria Fausta Bergamotto nel corso del tavolo al ministero. È inoltre stata confermata la presenza dell'Ansaldo Energia tra le opzioni per il sito.

Intanto il Governo italiano intenderebbe procedere sulla strada dell'Accordo di Programma con Regione Friuli-Venezia Giulia, Confindustria e Wärtsilä; l'esecutivo vuole che la reindustrializzazione vada avanti. Un nuovo incontro è previsto per il 19 dicembre.

Il segretario della Uilm di Trieste, Antonio Roda, nel frattempo chiede: "C'è davvero un progetto? Oggi non abbiamo elementi per dire di avere avuto una risposta chiara dal Governo".

Nelle scorse ore la Regione aveva precisato di aver aperto una collaborazione con Confindustria Alto Adriatico, per avere un quadro definito e il più possibile attuale delle aziende che lavorano sul territorio per la società finlandese.
Lo hanno assicurato gli assessori regionali Sergio Emidio Bini (Attività produttive) e Alessia Rosolen (Lavoro) nel corso dell'incontro con i sindacati e i rappresentanti della Wärtsilä che verteva sul futuro dei lavoratori e delle imprese dell'indotto economico e produttivo generato appunto dallo stabilimento di Bagnoli della Rosandra.

Come hanno spiegato i due esponenti della Giunta regionale, il futuro dell'indotto di Wärtsilä "deve essere parte integrante del processo di reindustrializzazione" nel quale la Regione è pronta a intervenire con le misure di politiche attive del lavoro.

Diventa quindi prioritaria un'azione di monitoraggio nella quale viene chiesto anche a Wärtsilä di contribuire condividendo dati e informazioni in merito.
Tre sono le categorie in cui sono state rappresentate le circa 30 aziende dell'indotto: fornitrici di componenti diretti, prestatrici di servizi solo per la parte produttiva dello stabilimento e aziende che operano per la parte afferente agli uffici ed ai laboratori.

Davide Fifaco