Massimiliano Fedriga, Sergio Bolzonello e Piero Mauro Zanin
Massimiliano Fedriga, Sergio Bolzonello e Piero Mauro Zanin

I tre grandi elettori del Friuli Venezia Giulia saranno il Presidente della Giunta regionale Massimiliano Fedriga, quello del Consiglio regionale Piero Mauro Zanin e il consigliere regionale del Pd Sergio Bolzonello.
Lo ha deciso il Consiglio regionale, chiamato a indicare i tre delegati della regione che si affiancheranno a deputati e senatori per eleggere il nuovo Capo dello Stato.
L’Assemblea ha indicato, come di consueto, i due presidenti del governo e del parlamento regionali, più un esponente dell’opposizione: Bolzonello era stato vicepresidente della giunta Serracchiani e avversario di Fedriga nell’ultima corsa alla presidenza della Regione. Lo stesso Zanin prima di aprire la votazione aveva ricordato come la presenza di un membro dell’opposizione fra i tre delegati fosse espressamente prevista dalla Costituzione.
Piero Mauro Zanin cha ottenuto 31 voti, Massimiliano Fedriga 27 e Sergio Bolzonello 16. Alla votazione a scrutinio segreto hanno partecipato tutti i 49 consiglieri con la possibilità di esprimere due nominativi. Non tutti quindi nel segreto dell’urna hanno utilizzato entrambe le preferenze.

La prima votazione si terrà a Roma lunedì 24 gennaio alle15:00. Per evitare rischi di contagio nell'aula, dove dovranno votare più di mille persone, si è deciso che saranno ammessi 50 votanti alla volta, mentre per lo spoglio la capienza massima sarà di 200 persone.
Solo il giorno del giuramento del nuovo Presidente della Repubblica potranno essere presenti tutti i 1009 grandi elettori, ma dovranno sottoporsi a un tampone antigenico di terza generazione.

Ogni regione in Italia indica tre delegati, solo la Valle d’Aosta ne ha uno: dopo la votazione la Presidente della Commissione regionale pari opportunità del Friuli Venezia Giulia, Dusy Marcolin ha ricordato come sulle attuali 43 nomine, siano solo 3 le donne scelte come Grandi Elettrici”. “L'elezione del Capo dello Stato, - ha aggiunto - anche per quanto riguarda i Grandi Elettori, non può essere un diritto esclusivo maschile e non è un problema di Centrodestra o Centrosinistra, ma sociale e culturale. La motivazione della scarsa presenza nell'elenco, non ancora definitivo, è indubbiamente e strettamente collegata alla ridottissima presenza delle donne nei Consigli regionali e dimostra, ancora una volta, quanto sia necessario attivare tutti gli strumenti utili affinché le donne siano più rappresentate anche nelle Assemblee legislative regionali”.

Alessandro Martegani