Ieri il primo caso di coronavirus in Istria, oggi il secondo. Sono i due uomini di Albona, uno di 40 e l’altro di 36 anni, tornati a casa insieme sabato scorso da Bolzano dove sono occupati in un locale per la ristorazione. Entrambi ora sono ricoverati all’ospedale di Pola, le loro condizioni non appaiono gravi.

La conferma del secondo contagiato in Istria è arrivata dal Comando nazionale della Protezione civile, che ha esposto un altro dato interessante: oggi si sono presentati al confine croato 193 cittadini italiani di cui 24 hanno preferito fare dietro front piuttosto che trascorrere 14 giorni in quarantena. Ed è questa la disposizione scattata oggi ai valichi istriani con l’Italia, introdotta dal Comando regionale della Protezione civile che dunque ha inasprito i provvedimenti in Istria, considerata maggiormente a rischio proprio per via della vicinanza con l’Italia. La misura non riguarda gli Italiani già in Istria da più giorni, che hanno lasciato il Paese proprio per trovare riparo nella penisola. Come riferito ai giornalisti dal comandante regionale della Protezione civile, Dino Kozlevac, essi sono sotto osservazione degli Enti turistici e dell’Ispezione sanitaria.

Comunque, il provvedimento più drastico è la sospensione di tutte le manifestazioni ed eventi pubblici fino al 14 aprile prossimo. E proprio pochi attimi fa abbiamo appreso che viene rinviato il tradizionale Festival del libro per ragazzi Monte Librić, alla Comunità degli Italiani di Pola, che solitamente si svolge ad aprile. Il comando regionale spinge anche per la chiusura delle scuole, università e asili, però sembra che ci siano delle divergenze con il Comando nazionale della Protezione civile, che comunque lascia la decisione definitiva al livello regionale.


Valmer Cusma

Foto: Davor Lonzarič
Foto: Davor Lonzarič