Foto: Reuters
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Il sessantanovenne Recep Tayyip Erdogan, al potere ormai da 20 anni, nel corso del suo terzo giuramento come capo dello Stato turco per i prossimi cinque anni, davanti ai 600 deputati del parlamento di Ankara eletti il 14 maggio, ha promesso di rispettare i valori della repubblica secolare e i diritti umani, nonché di "svolgere le sue funzioni in modo imparziale". "Lavorerò per proteggere il Paese", ha promesso. A conferirli il terzo mandato il portavoce del parlamento di Ankara, Devlet Bahceli, alla guida del partito nazionalista MHP, alleato di Erdogan. A seguire la cerimonia, trasmessa in diretta TV, un saluto di 101 salve di cannone.
Il giuramento è stato accolto con applausi dai parlamentari del suo Partito per la giustizia e lo sviluppo, i deputati dell'opposizione invece non si sono alzati in piedi per protesta.
Erdogan ora visiterà il mausoleo del fondatore della moderna Repubblica turca, Mustafa Kemal Atatürk, parteciperà alla cerimonia di apertura del palazzo presidenziale e ospiterà una cena di stato per ospiti stranieri. Successivamente presenterà il suo gabinetto e i media turchi si chiedono se potrebbero farne parte anche alcuni suoi ex assistenti, tra cui l'imprenditore e ex ministro delle Finanze, Mehmet Simsek.
Domenica scorsa, lo ricordiamo, Erdogan ha ottenuto il 52,2% delle preferenze al ballottaggio per le presidenziali.
Secondo quanto riporta l'agenzia di stampa Anadolu, al giuramento erano presenti decine di leader e rappresentanti diplomatici da tutto il mondo, tra cui anche i rappresentanti di Russia e Cina. A prendere parte alla cerimonia, inoltre, il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, che nel corso della sua visita di due giorni in Turchia ha intenzione di incontrare Erdogan per chiedere nuovamente la ratifica del protocollo di adesione della Svezia all'Alleanza Atlantica.