
Con l'adozione di un decreto dello scorso 28 marzo e di due nuovi disegni di legge il Governo italiano si appresta a introdurre delle modifiche alle modalità di acquisizione della cittadinanza italiana ai discendenti degli italiani all'estero.
Le nuove norme rischiano di mettere in discussione i diritti dei corregionali nel mondo e degli appartenenti alla comunità nazionale autoctona in Slovenia e Croazia, incidendo negativamente sul profondo rapporto affettivo, culturale, storico e ideale di migliaia di connazionali con la Nazione Madre, legato al senso di appartenenza nazionale e alle proprie radici. Le nuove disposizioni limitano la possibilità di trasmissione della cittadinanza, in base allo jus sanguinis, sino e non oltre alla seconda generazione, ovvero esclusivamente ai figli e nipoti, escludendo gli altri discendenti diretti.
L'Unione Italiana e le altre istituzioni della CNI, la Regione Friuli Venezia Giulia, l'Associazione Giuliani nel mondo e le altre principali realtà degli italiani e corregionali all'estero, hanno immediatamente reagito, chiedendo la modifica delle nuove disposizoni.
Ne parleremo a Meridiani lunedi 5 maggio alle 21 e 15, nella trasmissione condotta da Ezio Giuricin, con i principali esponenti della comunità nazionale italiana, i dirigenti dell'Associazione dei Giuliani nel mondo e altri soggetti impegnati nello sviluppo e l'affermazione dei legami con i connazionali e le comunità italiane all'estero.
Un'occasione di dibatito, inoltre, per comprendere in che misura le nuove norme andranno ad incidere ed eventualmente a modificare i contenuti e l'applicazione delle disposizioni che attualmente regolano in modo specifico le modalità di acquisizione della cittadinanza ai discendenti dei cittadini italiani residenti in Slovenia e Croazia, ora previste dalla Legge 91 del 5 febbraio del 1992 e dalla Legge 124 dell'8 marzo 2006 (ovvero delle modifiche alla legge 91, approvate il 9 febbraio del 2006), concernenti il "riconoscimento della cittadinanza ai connazionali dell'Istria, di Fiume e della Dalmazia e ai loro discendenti".