Il direttore del comando di polizia della capitale, Stanislav Vrečar, ha dichiarato che i mezzi utilizzati dalle forze d'ordine per riportare la calma sono stati adeguati alla gravità della situazione, non c’è stato alcun eccesso. Le violazioni riscontrate del decreto che vieta gli assembramenti sono state 52, tre le automobili danneggiate, quattro bancarelle e altri danni materiali minori. La polizia ha fatto ricorso a misure coercitive su quattro persone mentre sono stati utilizzati sulla folla lacrimogeni e il cannone ad acqua. In questo momento gli indagati sono in libertà, mentre proseguiranno le indagini sui retai commessi ha spiegato Vrečar. In base alle prime informazioni raccolte si è trattato di una popolazione prevalentemente giovane, queste persone sono scese in strada con l’obiettivo di creare disordini, ha detto Vrečar. Per quanto riguarda invece la scena cruenta che vede una donna a terra circondata da diversi agenti, Vrečar ha spiegato che le Tv non hanno diffuso tutte le immagini dove si vede prima la donna provocare gli agenti e addirittura tentare a più riprese di togliere il casco a uno di loro. La donna ha proseguito con le provocazioni nonostante i ripetuti ammonimenti degli agenti. Facendo un bilancio complessivo, Vrečar ha affermato che la Polizia ha fatto un uso proporzionato dei mezzi coercitivi necessari per limitare i danni e ristabilire la quiete pubblica.
Intanto il presidente della Commissione di controllo sui servizi segreti, Matjaž Nemec, ha convocato per venerdì prossimo una seduta dell'organismo parlamentare. È stato invitato a parteciparvi anche il premier Janez Janša al quale verrà chiesto di chiarire il ruolo della Sova - l'agenzia di intelligence slovena - nelle violenze avvenute a Lubiana, inquanto avrebbe fornito delle immagini detenute dal servizio segreto al premier. Questi le ha poi pubblicate via social. "Respingo fermamente l'uso della violenza a fini politici o di qualsiasi genere. In Slovenia – ha scritto il Presidente della Repubblica, Borut Pahor - nonostante le limitazioni imposte a causa dell'epidemia, le istituzioni democratiche funzionano. Criticarle è legittimo, farlo in maniera violenta non lo è", ha ribadito Pahor. La violenza non è assolutamente il mezzo per raggiungere determinati obiettivi politici o di altro genere, ha detto il capo dello stato. Durante gli scontri con la polizia si sono avuti diversi feriti; grave un fotoreporter; aggrediti anche alcuni altri operatori e giornalisti.
Arrivata intanto la risposta di Jaša Jenull rappresentante dei manifestanti in bicicletta del venerdì il quale ha sottolineato che la protesta è stata inscenata, l’obiettivo del governo è di mettere in cattiva luce le manifestazioni pacifiche.

Dionizij Botter

Foto: BoBo/Žiga Živulović ml.
Foto: BoBo/Žiga Živulović ml.