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Primi casi di infezione da coronavirus in Europa. La ministra della salute francese ha confermato l'infezione di una persona a Parigi e di una seconda a Bordeaux. Le autorità temono che vi possano essere altri infetti. E intanto in Cina è sempre più grande la preoccupazione: 26 i morti e più di 830 le persone contaminate. 13 città, per un totale di 41 milioni di persone, sono state isolate dalle autorità.
Ricordato per aver combattuto efficacemente la mafia in Sicilia, il prefetto di Ferro, come veniva chiamato Cesare Primo Mori, verso la fine della sua carriera - negli anni '30 del '900 - fu trasferito in Friuli, dove assunse la carica di presidente del Consorzio di Secondo grado per la trasformazione fondiaria della Bassa Friulana e successivamente di quella istriana, diventando presidente anche dell'acquedotto istriano. Una fase della sua vita che viene ampiamente ricostruita nel volume "Cesare Primo Mori. Lo Stato nello Stato", presentato a Palazzo Gravisi di Capodistria.
"Italia e Croazia hanno profondi legami storici e culturali, intensi rapporti economici e un'area nevralgica dell'Europa e del Mediterraneo in cui lavorare insieme sulle sfide del Ventunesimo secolo". Lo afferma in un Tweet della Farnesina il nuovo ambasciatore d'Italia a Zagabria Pierfrancesco Sacco che ha assunto la funzione da pochi giorni, subentrando ad Adriano Chiodi Cianfarani. Pierfrancesco Sacco, nato a Roma nel 1965, ha iniziato il suo percorso diplomatico presso la direzione generale per gli affari politici. Ha prestato successivamente servizio presso il consolato generale di San Paolo in Brasile, all'ambasciata di Budapest e a quella di Madrid. Nel 2015 è stato nominato rappresentante permanente presso l'ONU a Roma. Abbiamo voluto incontrarlo per approfondire le priorità e le direttrici del suo nuovo incarico a Zagabria e per parlare delle relazioni dell'Ambasciata con la Comunità Nazionale Italiana.
A Momiano è stato presentato il progetto "Casa dei castelli", pensato come un momento di collegamento in rete dei castelli istriani. Sostenuto dalla Regione Istria e dal Comune di Buie, la "Casa dei castelli" punta all'arricchimento dell'offerta culturale e turistica della regione, specie dell'entroterra.
Nell'ambito del Trieste Film festival, al Teatro Miela è stato presentato il documentario della BBC "L'uomo che ha visto troppo", dedicato allo scrittore sloveno Boris Pahor. Grande l'interesse del pubblico anche perché all'evento ha preso parte lo stesso Pahor, ormai ultracentenario. È sopravvissuto ai campi di sterminio nazisti ed è stato testimone oculare dell'incendio doloso del Narodni dom avvenuto un secolo fa.
In occasione del Forum internazionale sull'antisemitismo, sono tantissimi i capi di stato e di governo giunti a Gerusalemme. Lo scopo è ricordare l'Olocausto, i 75 anni della liberazione di Auschwitz ma innanzitutto ribadire che nella lotta all'antisemitismo non si può abbassare la guardia. A margine del Forum si sono svolti anche numerosi colloqui bilaterali. A Gerusalmme si sono incontrati pure i presidenti di Slovenia e Italia, Borut Pahor e Sergio Mattarella.
Nuova vita e maggiore visibilità per l'Associazione croata degli artisti figurativi dell'Istria a Pola, da poco in una sede più centrale in città. L'abbiamo visitata in occasione della mostra collettiva di 27 artisti intitolata "C'è arte dopo Internet?", a disposizione del pubblico fino al 30 gennaio.
Aumenta di giorno in giorno la preoccupazione per la diffusione del virus, con ceppo simile alla Sars, che sta interessando alcune zone della Cina. Dal ministero degli Esteri sloveno invitano la cittadinanza a non recarsi in Cina o comunque di fare riferimento alle precauzioni pubblicate sul sito internet dell'Istituto nazionale per la salute.
Nella classifica mondiale della corruzione percepita, la Slovenia ha mantenuto nel 2019 lo stesso punteggio dell'anno prima, anche se ha guadagnato una posizione, ed è 35°. In questa particolare graduatoria, i più virtuosi sono i Paesi scandinavi e la Nuova Zelanda mentre in coda, anche questa volta, troviamo il Sud Sudan e la Somalia. Nella parte alta a livello mondiale, ma alquanto in basso se si prende in considerazione soltanto l'Europa, figurano invece Italia e Croazia.
La missione militare slovena in Iraq torna al centro del confronto politico all'interno del governo. Secondo il ministro degli esteri Miro Cerar i soldati dovrebbero ritornare quanto prima in Iraq pena un danno di immagine per il Paese. La difesa risponde: i militari partiranno il prima possiile e comunque nel rispetto della tabella di marcia. La vicenda rischia di creare un nuovo imbarazzo per il premier Marjan Šarec che già aveva deplorato la pubblicità data al rientro dei soldati.
Un nuovo dibattito pubblico sulla riforma dello statuto dell'Unione Italiana si è tenuto stamane presso l'elementare Pier Paolo Vergerio il Vecchio a Capodistria. Presenti i presidi delle istituzioni scolastiche e i consulenti pedagocici della comunità nazionale italiana di Slovenia e Croazia. Molti i temi affrontati, da quelli strettamente inerenti alla programmazione sino all'aspetto identitario e linguistico. L'unitarietà, l'identità della comunità nazionale significa soprattutto lingua e cultura e questi due elementi accompagnati alla didattica creano la qualità delle nostre scuole, i presidi hanno chiesto a gran voce una riflessione e una soluzione in tal senso.
Sarebbe dovuta avvenire entro il primo febbraio, giorno dell'inaugurazione del progetto Fiume capitale europea della Cultura 2020, la collocazione delle insegne bilingui, in croato e italiano, indicanti il nome della città di San Vito. Invece la sistemazione delle scritte Rijeka - Fiume dovrebbe avere luogo appena in primavera.
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