Foto: BoBo
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La Presidente della Camera Urška Klakočar Zupančič ha aperto i lavori della 67esima seduta straordinaria della Camera dei deputati informando i parlamentari della scomparsa di Roberto Battelli. “Deputato di lunga data del Parlamento, dove ha occupato i banchi per sette mandati dal 1992 e fino al 2018”: è così che la Presidente della Camera ha invitato i parlamentari a ricordare Battelli con un minuto di silenzio.

Roberto Battelli è scomparso lunedì dopo una breve malattia, l’annuncio è stato diramato dalla famiglia. Nato nel 1954 a Pola, ha frequentato le scuole italiane di Capodistria e l’Università di Lubiana, intraprendendo la carriera di giornalista presso "Tv Capodistria" e la "Voce del popolo".

Nel 1990 fu eletto al seggio specifico della Camera sociopolitica dell’allora Assemblea tri camerale della Repubblica di Slovenia. Ha poi ricoperto per 28 anni l’incarico di parlamentere della minoranza italiana al Parlamento sloveno. È stato anche uno dei principali protagonisti dei primi anni dell’indipendenza slovena collaborando nei processi di riforma che coinvolsero il Paese, con particolare attenzione ai diritti acquisiti della Comunità Nazionale Italiana.

Ha svolto pure un importante ruolo nella fase di elaborazione della Costituzione slovena occupando un ruolo attivo come membro della Commissione per gli affari costituzionali, dove vennero poste le basi giuridiche per una serie di leggi che andavano a sostituirsi alle normative federali, che portarono al rafforzamento dei diritti della Comunità Nazionale Italiana.

Ha ricoperto, inoltre, ruoli di alto livello nell’Assemblea parlamentare dell’Organizzazione per la sicurezza e la collaborazione in Europa, di cui è stato per tre volte tesoriere e dal 2015, per tre anni, è stato uno dei vicepresidenti. Battelli è stato anche attivo all'interno dell'Unione Italiana e delle istituzioni locali, rappresentando un punto di riferimento per la scena politica minoritaria.

Domani l’ultimo saluto nella sua Bertocchi, dove avranno luogo alle ore 12 i funerali.

Dionizij Botter