C'è un giardino che custodisce un segreto alla Biennale d'arte di Venezia numero 60, che apre oggi e andrà avanti fino al 24 novembre. Ovvero, l'opera dell'artista Nika Špan, protagonista del padiglione della Slovenia, ambientato outdoor nel parco della Serra dei Giardini e curato da Vladimir Vidmar. Installazione site-specific, "Il segreto del giardino per te" (questo il titolo) invita i visitatori a salire su una sorta di trampolino e a lasciarsi scivolare dentro una struttura tubolare mobile, che offre una peculiare esperienza sonora, visuale e spaziale. È un progetto che si richiama al tema guida di questa edizione della Biennale "Stranieri ovunque" curata dal brasiliano Adriano Pedrosa, "entrando - così viene descritto il lavoro - nel contesto storico di Venezia come un corpo estraneo e un elemento inaspettato, un'entità enigmatica che parla di sé, raccontando la storia del suo ingresso nella sfera dell'arte".

L'inaugurazione del padiglione sloveno si è svolta mercoledì scorso, alla presenza della ministra Asta Vrečko: un'occasione per ribadire l'importanza che il Ministero della Cultura di Lubiana attribuisce alla partecipazione alla Biennale veneziana, una delle più longeve e prestigiose manifestazioni d'arte contemporanea al mondo.

In questi giorni, intanto, ha fatto parlare di sé la protesta della rete Art Not Genocide Alliance contro la presenza di Istraele, che comunque ha deciso di non aprire il proprio padiglione per chiedere il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi nelle mani di Hamas: al di là della dimensione artistica, Venezia ha inevitabilmente anche un riflesso politico.

Ma per tornare all'esposizione, che si snoda tra le due sedi classiche dei Giardini e dell'Arsenale e in molti altri luoghi della città lagunare, il tema "Stranieri ovunque" prende forma nella Mostra internazionale curata da Pedrosa attraverso i lavori di 331 autori, provenienti da quello che viene definito il Global South, con molto tessile, pittura e scultura e poco digitale. Un percorso che dà rilievo ad artisti queer, ad outsider del mondo dell'arte, agli Indigeni, trattati come "stranieri in patria". 87 sono invece le partecipazioni nazionali, tra cui il padiglione della Santa Sede, all'interno del carcere femminile della Giudecca. Leoni d'oro alla carriera ad Anna Maria Maiolino e Nil Yalter.

 L'artista Nika Špan con il curatore del padiglione sloveno Vladimir Vidmar
L'artista Nika Špan con il curatore del padiglione sloveno Vladimir Vidmar