Foto: BoBo
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Argomento di fondo la guerra in Ucraina e sulla quale un rassegnato Zoran Milanovič con un "non possiamo cambiare nulla" ha semplicemente ammesso l'impotenza della comunità internazionale. Sullo stesso tono il presidente sloveno Borut Pahor che, rilevando il suo costante impegno politico nella soluzione pacifica delle controversie, ha affermato: "Fino a quando le autorità ucraine non si uniranno a noi sarà difficile trovare una soluzione diplomatica della crisi", mentre il Presidente austriaco Alexander Van der Bellen, che ha ammesso di non aver previsto uno sviluppo così cruento del conflitto, ha puntato molto sulla necessità di aiuto a Kiev e sulle sanzioni europee alla Russia. I tre Capi di Stato si sono dichiarati concordi pure sull'allargamento dell'UE ai Balcani occidentali ed in questo contesto va segnalata la posizione di Pahor, secondo il quale la Bosnia ed Erzegovina dovrebbe ottenere subito ed incondizionatamente lo status di candidato e solo in seguito adempiere ai criteri di adesione. "Investire nella prospettiva europea contribuirebbe alla pace, sicurezza e stabilità della regione" ha affermato il Presidente sloveno. Nel commentare l'imminente adesione di Zagabria all'area Schengen tutti concordi dei vantaggi che ciò comporterà per i tre stati. In questo contesto Milanović si e' dichiarato convinto che Lubiana non condizionerà l'ingresso croato con l'attuazione della sentenza arbitrale sui confini. "Dalle dichiarazioni dei politici sloveni non ho captato questa intenzione" ha risposto Pahor precisando altresì che fin dalla sua proclamazione la sentenza è parte integrante della politica slovena. "Questa va applicata ma non deve impedire l'allargamento di Schengen alla Croazia che rappresenta un interesse anche per il nostro paese" ha concluso il Presidente sloveno.

Lionella Pausin Acquavita