Dopo la presentazione - giovedì scorso - prima a Capodistria e quindi a Pirano della sua ricerca sull'esodo, approda a Casa Tartini dunque anche la mostra di Lucia Castelli, origini istriane, nata nel campo profughi di Fossoli, in provincia di Modena. Un'esposizione la sua che cerca di raccontare, con delicatezza ed obiettività, una delle pagine più tristi della storia di queste nostre terre e lo fa attraverso i ritratti e le testimonianze di chi quella storia l'ha vissuta in prima persona: "Ho iniziato a fare questa ricerca perché volevo trasmettere le nostre vicende. Partendo dai miei genitori, dai vari parenti e conoscenti, ho iniziato a fare interviste e fotografie perché ho questa passione"

Suddivisa in tre sezioni la mostra, allestita in tre sale diverse ci riporta a Fossoli con le testimonianze di chi lì trovo rifugio e quindi ci parla di chi partì e di chi invece decise di rimanere. A contestualizzare il periodo storico Kristijan Knez: "È una storia dimenticata, stereotipata, strumentalizzata: i fatti degli ultimi mesi e delle ultime settimane parlano chiaro. Sono state intervistate persone provenienti da nuclei familiari e da condizioni molto semplici. Dai loro racconti possono emergere degli squarci di storia molto veritiera. Vengono offerti e poi il visitatore può farsi una propria idea. Lucia Castelli propone queste testimonianze, questi tasselli, e li offre a chi desidera conoscerli".

Presente all' apertura un numeroso pubblico composto da soci e simpatizzanti del sodalizio piranese ma anche da tanti esuli giunti a Pirano per partecipare alle celebrazioni di di San Giorgio, patrono della cittadina.

Lionella Pausin Acquavita

Foto: Siniša Rančov
Foto: Siniša Rančov