Dopo le dimissioni ufficiali annunciate venerdì scorso da leader del partito conservatore britannico e dall'incarico di premier, scatta la corsa alla successione di Theresa May. Salita al potere all'indomani del referendum con cui il Regno Unito ha espresso la volontà di uscire dall'Unione europea, per tre anni May ha cercato di portare al traguardo un piano per abbandonare la comunità europea, ma per tre volte è stato bocciato dal Parlamento. May rimarrà comunque in carica e resterà anche leader pro tempore del partito fino alla scelta del nuovo capo Tory. Ora la parola passa alle 'primarie' con cui i conservatori sceglieranno il nuovo leader. Sono 10 su 11 i candidati ammessi dal Comitato 1922 alla corsa per la successione a Theresa May, resta fuori soltanto Sam Gimah, unico sostenitore di un secondo referendum sulla Brexit, non in grado di raccogliere il sostegno minimo di 8 deputati per entrare in lizza. Già questo mese i parlamentari tories andranno al voto eliminando di volta in volta il candidato che riceverà meno consensi: quando ne saranno rimasti solo due, tutti gli iscritti al partito circa 125 mila, saranno chiamati ad esprimere una preferenza. Il procedimento dovrebbe arrivare ad una conclusione entro la terza decade di luglio. Tra i candidati favoriti alla successione di Theresa May, figurano: Boris Johnson, ex sindaco di Londra, ex ministro degli esteri e convinto euroscettico, Michael Gove Ministro dell'Ambiente, che per tre volte ha dato fiducia al piano di Theresa May ed è uno dei più accreditati avversari di Johnson. E poi Jeremy Hunt, attuale Ministro degli Esteri, ed ancora Dominic Raab ex ministro della Brexit. Il ministro dell'interno Sajid Javid, che se nominato sarebbe il primo musulmano a ricoprire la carica di primo ministro e Andrea Leadsom, Ministro per gli affari parlamentari.

Corrado Cimador

Foto: Reuters
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