Boris Johnson è stato nominato formalmente nuovo premier britannico dalla Regina Elisabetta Seconda. La nomina è giunta nel corso di un incontro avvenuto a Buckingham Palace, durante il quale la sovrana ha chiesto a Johnson di formare il nuovo governo. Intanto si sono dimessi il Cancelliere dello Scacchiere Hammond e il ministro allo sviluppo, Stewart. Johnson è il premier numero 14 accolto dalla 93.enne Elisabetta Seconda negli oltre 67 anni del suo regno. Il primo fu Winston Churchill, in una lista che comprende a oggi 12 uomini e 2 donne. Buckingham Palace ha diramato una nota in cui si precisa che Johnson ha accettato la designazione e ha baciato la mano della Regina, secondo la formula di rito. Johnson ha poi preso possesso della residenza al numero 10 di Downing Street. La BBC ha nel frattempo annunciato la scelta di Dominic Cummings, guru della campagna Vote Leave tra i consiglieri di spicco del neo premier, scelta gradita agli euroscettici ma criticata dal fronte opposto. Attuare il Brexit, unire il paese e sconfiggere Corbyn sono gli obiettivi principali indicati da Johnson nel suo discorso della vittoria dopo la sua elezione al ballottaggio con Jeremy Hunt, ribadendo di voler portare a termine l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea il 31 ottobre prossimo, evidenziando la necessità di ridare energia al paese e al partito, di essere positivi, ed ha assicurato di non avere paura della sfida. Johnson, 55 anni, paladino del Brexit, ex ministro degli esteri e già sindaco di Londra, aveva stravinto la sfida con il suo successore al Foreign Office Hunt ottenendo oltre 90 mila voti su oltre 160 mila iscritti al partito conservatore. Secondo il sistema britannico non è previsto un voto di fiducia da parte del parlamento di Westminster, salvo che a chiederlo non sia il leader dell'opposizione laburista Corbyn. Scenario rinviato con ogni probabilità a dopo la pausa estiva del parlamento, considerato che Westminster chiuderà i battenti a giorni per riaprirli il 3 settembre prossimo.

Franco de Stefani