Foto: Reuters
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La legge polacca sulla corte suprema è incompatibile con la legge europea in quanto mina il principio dell'indipendenza della magistratura. Lo ha reso noto l'esecutivo europeo in un comunicato evidenziando che la Polonia non adempie agli obblighi di cui all'articolo 19 dell'Unione Europea. La commissione ha inviato una lettera di avviso formale alle autorità polacche il 2 luglio scorso in merito a tale legge, seguito da un parere motivato il 14 agosto. La risposta delle autorità polacche in entrambe le occasioni, si legge, non è riuscita ad alleviare le preoccupazioni della commissione. Bruxelles considera che l'attuazione del così definito controverso regime pensionistico sui giudici della corte suprema polacca è stata accelerata con il rischio di creare un grave ed irreparabile danno all'indipendenza dei giudici nel paese e quindi all'ordine giuridico europeo.
Secondo la commissione l'indipendenza delle corti e dei tribunali nazionali è essenziale per il funzionamento della cooperazione giudiziaria tra gli stati membri. Nella nota viene evidenziato che l'esecutivo europeo è passato alla fase successiva della procedura d'infrazione decidendo di deferire il caso alla corte di giustizia europea, chiedendo allo stesso tribunale di ordinare misure ad interim, di riportare la corte suprema polacca alla sua situazione prima del 3 aprile 2018 quando sono state adottate le nuove leggi contestate. Infine è stata chiesta una procedura accelerata presso la corte di giustizia per ottenere una sentenza definitiva il più presto possibile.