La Sea Watch non si è fermata, nonostante l'alt intimato dalle motovedette della guardia di finanza e il NO della corte di Strasburgo allo sbarco a Lampedusa. E' ormai chiaro che lo scontro si gioca a livello politico. La nave dell'ONG tedesca, battente bandiera olandese, con 42 clandestini a bordo, si trova nelle acque territoriali italiane. La comandante Rackete rischia una multa di 50 mila euro e il sequestro dell'imbarcazione. I carabinieri sono già schierati al porto di Lampedusa. L'Italia, nella persona del ministro dell'interno Salvini, ha ribadito che non è permesso lo sbarco ed ha annunciato un passo formale con l'Olanda attraverso l'ambasciatore all'Aia. Le motovedette della guardia di finanza hanno intimato l'alt a circa 12 miglia nautiche dalla costa, la nave dell'ONG non si è fermata e si trova davanti al porto di Lampedusa. Sul molo sono schierati i carabinieri, in attesa dell'attracco al molo commerciale. Ma non è escluso che i 42 clandestini a bordo vengano prima trasferiti sulle motovedette della Capitaneria e portati a terra. Il ministro dell'interno Salvini ha dichiarato che il governo olandese non può fare finta di nulla perchè la nave battente bandiera dei Paesi Bassi ha ignorato i divieti e gli stop, precisando che si tratta di una provocazione puramente politica e un atto ostile. Salvini ha reso noto che l'ambasciatore d'Italia all'Aia sta facendo un passo formale presso il governo olandese e che ci si aspetta che l'Olanda si faccia carico dei clandestini a bordo. La forzatura da parte della Sea Watch è giunta dopo che la commissione europea ha ricevuto una richiesta di sostenere gli stati membri che cercano soluzioni al ricollocamento dei 42 clandestini una volta sbarcati. La portavoce della commissione aveva aggiunto che si stava agendo sulla richiesta e che si stavano mantenendo i contatti con vari stati membri. La decisione del capitano è giunta dopo che la corte europea dei diritti dell'uomo ha respinto il ricorso presentato dalla stessa comandante, che chiedeva lo sbarco in Italia. Le sanzioni previste dal decreto sicurezza bis per i 2 reati finora commessi prevedono 50 mila euro al capitano della nave ed il sequestro del natante, ma nel caso la magistratura decidesse anche per reati collegati si aprirebbero le porte del carcere per l'intero equipaggio.

Franco de Stefani

Foto: Reuters
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