Foto: Radio Capodistria
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"Sono contento di vedere due giovani", ha esordito rivolgendosi ad una decina di soci della Comunità di Pirano, visto che a Isola e Capodistria la media dell'età degli interessati a dialogare con lui era a suo dire molto più alta. Perciò, in futuro, Žiža ha annunciato che si recherà, magari, non solo nelle Comunità, ma anche nelle scuole.

Ha poi, come suo solito, parlato di bilinguismo, ribadendo la necessità di essere i primi a utilizzare l'italiano, soprattutto i giovani. "Ma cosa fare perché la minoranza si senta più libera di usare la propria lingua?". "Io a Lubiana non ho mai percepito ostilità e non ci sono essenzialmente critiche", ha confessato il deputato, "le difficoltà ci sono qua sul territorio. La maggioranza, per mia esperienza, ci viene incontro se noi ci rivolgiamo in un certo modo". "Per quanto riguarda la modulistica invece è un altro discorso, perché quello è un obbligo", ha chiosato Žiža.

Qualcuno si è lamentato dei medici della casa di sanità che non parlano italiano e il deputato ha garantito che "si rivolgerà ai vari direttori per capire quanti dottori ricevono l'aggiunta per il bilinguismo, cosa che farà anche nei tribunali".

"Ho già parlato con Rudi Medved ed altri ministri", ha annunciato Žiža , "per promuovere un articolo che specifichi il livello di conoscenza della lingua italiana per le assunzioni nel settore pubblico e preveda magari l'utilizzo di una commissione ad hoc che valuti il livello del candidato".

Quando si è parlato di scuola Žiža ha anche rivelato che "con il ministro Pikalo" si è dibattuto "di mettere il test di italiano tra le prove d'esame di sesta e nona nelle scuole in lingua slovena; ma in quel caso allora forse bisognerebbe inserire il test di sloveno nelle scuole italiane".

Ha poi invitato ad " incentivare i giovani ad andare a studiare nella nostra facoltà a Capodistria e a chi sceglie altri indirizzi a frequentare università in Italia". "Ho parlato con il ministero anche per quanto riguarda il riconoscimento dei titoli per insegnare nelle scuole italiane", ha rivelato Žiža. Ha, quindi, accennato alla possibilità che come avviene in Friuli Venezia Giulia per chi vuole insegnare nelle scuole in lingua slovena , sia possibile riconoscere il titolo per l'insegnamento conseguito all'estero più facilmente rendendolo valido solo per le scuole della CNI". Una strada aperta ha detto il deputato che per ora non da nessuna garanzia, ma anche il Ministro per gli sloveni nel mondo ha promesso grandi battaglie su questo tema. "Ho, quindi, due grandi alleati", ha concluso.

In chiusura ha ribadito che farà due mandati e forse, ma difficilmente, un terzo, definendosi un tecnico a cui piace risolvere subito i problemi.

La presidente della CI piranese Manuela Rojec è, poi, intervenuta dicendo che "forse è il momento di fermarsi e cercare di capire dove siamo e dove vogliamo arrivare e come", perché la lingua non basta e bisogna forse lavorare di più sul piano politico. "Le risposte in parte già le abbiamo", ha detto Žiža, ricordando che potenzialmente ci sono più di un migliaio di possibili italiani, oltre a quelli già dichiarati.

Su questo punto è intervenuta la presidente della CAN di Pirano Nadia Zigante, che ha detto di non aver apprezzato il modo in cui sono stati gestiti gli inviti ad iscriversi alla CAN alle scorse elezioni nazionali, che infatti non hanno dato risultati. "Noi a Isola abbiamo scritto direttamente", ha raccontato Žiža, ed in un anno abbiamo aggiunto cento persone in più. "Parte della politica slovena è d'accordo sul fatto che gli elenchi elettorali ce li gestissimo da soli", ha detto Žiža, e quindi si potrebbe forse "fare un passo indietro ma bisogna vedere se lo vogliamo oppure no".

"La CAN costiera manca", ha aggiunto la Rojec, "dovrebbe darci lei le indicazioni e tutti operare sulla stessa base, come per queste elezioni dove alcuni punti come le modalità d'iscrizione il giorno del voto non sono chiare".

Barbara Costamagna