Al governo croato qualche mese di tempo per ridisegnare la mappa delle circoscrizioni elettorali del paese e proporre una nuova normativa che dovrà entrare in vigore entro ottobre. “La drastica misura di annullamento e’ dovuta alla minimizzazione dei numerosi avvertimenti che abbiamo presentato dal 2010 in qua e da una sempre maggiore differenza dell’ indice di ponderazione del voto”, ha dichiarato il presidente della Corte costituzionale, Miroslav Šeparović. Il numero degli elettori dovrebbe essere più o meno simile con un margine del massimo 5 per cento in più o meno -ha fatto capire il giudice- aggiungendo che il campanello d’allarme e’ stato il censimento del 2021 che rileva dati molto distanti dalla correzione permessa. “La Corte costituzionale ritiene perciò invalido l’attuale sistema elettorale che suddivide il paese in dieci circoscrizioni e che nell’aspetto sostanziale non garantisce parità nel cosiddetto peso del voto”, ha detto ancora Šeparović. Immediata la reazione del ministro dell’amministrazione pubblica Ivan Malenica che ha detto: “Rispettiamo la sentenza dei giudici e ci impegneremo per riscrivere il modello elettorale o adottando una ripartizione proporzionale dei mandati assegnati alle singole circoscrizioni o modificando le circoscrizioni stesse”. Dello stesso parere il premier Plenković: “Siamo consapevoli della nuova realtà rilevata dal censimento, abbiamo dinanzi diverse opzioni e sono convinto che entro la fine dell’ anno avremo una nuova normativa “, ha detto il capo del governo convinto che alle parlamentari del 2024 il voto di ogni cittadino avrà lo stesso peso.

(lpa)

Foto: Pixabay
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