
Secondo gli ultimi dati, nel paese sarebbero 70 mila le persone che hanno più di 65 anni e sono ancora attive nel mondo del lavoro. Ricordando che nel 2020 ce n’erano meno di 29 mila si può affermare tranquillamente che il fenomeno è in crescita e anche prevedere che con l’andare del tempo queste cifre sono destinate ad aumentare ulteriormente. Basta ricordare che a marzo risultavano impiegati a metà orario 34 mila pensionati (un migliaio in più rispetto a febbraio) mentre altre 36 mila persone, nonostante l’adempimento delle condizioni di pensionamento, hanno continuato a lavorare. Una tendenza dovuta sicuramente alla mancanza di manodopera ma anche alla necessità di garantirsi uno standard di vita più dignitoso che la pensione- specie per alcune categorie - non consentirebbe. Così nel settore del commercio e vendite lavorano quasi 6 mila pensionati che sono molto richiesti – leggendo gli annunci dell’Istituto nazionale per l’impiego - pure nella sanità, nell’industria manifatturiera, nell’edilizia e amministrazione. Concorde nel segnalare la massiccia importazione di manodopera straniera con più di 200 mila permessi rilasciati nel 2024, la stampa croata afferma che a breve “parleremo di 100 mila lavoratori pensionati” e spiega che ad incoraggiare queste previsioni c’è la nuova riforma pensionistica che permetterebbe di posticipare il pensionamento, scelta ora limitata soltanto ad alcune categorie. La misura consentirebbe di lavorare a tempo pieno a quanti hanno maturato i requisiti che si vedrebbero versare accanto al salario pure il 50 per cento della pensione.
L.P.A.