All'Italia vengono mosse accuse di provocazione in riferimento alla bandiera del Regno d'Italia esposta sul palazzo del Governo a Fiume e allo scoprimento della statua di D’Annunzio a Trieste. Dal canto suo il vicepresidente del Sabor e deputato italiano Furio Radin ha voluto subito puntualizzare alcuni aspetti di quanto accaduto. A proposito dell'esposizione della bandiera del Regno d’Italia sul Palazzo del Governo a Fiume, il rappresentante degli Italiani al Sabor Furio Radin ha puntualizzato che lo stato italiano non c’entra niente con il sedicente Gruppo degli Idraulici che ha rivendicato l'atto. ''Il curioso nome degli autori'' ha dichiarato Radin alla stampa croata '' dice tutto su questa banda di idraulici. “E non c’entrano niente'' cosi ancora Radin ''neanche gli Italiani residenti in Croazia''. Radin ha comunque duramente attaccato la performance della bandiera messa al bando nel 1946 con la nascita della Repubblica d'Italia, che in alcun modo, come afferma, si rifletterà negativamente sui rapporti tra Roma e Zagabria. Una voce un po' fuori dal coro delle accuse arriva da Vjeran Pavlaković, professore straordinario alla Facoltà di filosofia di Fiume. '' Il problema del populismo e del nazionalismo riguarda tutta l’Europa e non solo l'Italia '' dice ''e la Croazia è zeppa di irredentisti che vorrebbero occupare l'Erzegovina occidentale. Ciò che succede in Croazia è normale, aggiunge, ma quando le stesse cose avvengono fuori, allora si parla di fascismo. In Croazia è normale, dice ancora, glorificare il criminale di guerra Dario Kordić ma viene messo sotto accusa qualche italiano che canta di Fiume''. Quanto avvenuto del capoluogo quarnerino è stato condannato anche dal leader della Dieta democratica istriana Boris Miletic. ''L'Istria, ha aggiunto, è l'ultimo posto al mondo dove il fascismo potrebbe risorgere visto che questa terra ha subito tutte le sue brutalità.'' Intanto gli Idraulici, il misterioso gruppo autore dell'incidente a Fiume, in un messaggio sul profilo Facebook de La Voce del Popolo, affermano di non essere dei nazionalisti ottusi e che la loro azione è rivolta ai problemi interni italiani.'' Gli Idraulici amano la Croazia'' dicono, '' e soprattutto le Croate”. E il gran finale:
''Meglio un giorno da Kolinda che cento anni da Giuseppe", evidentemente con riferimento al premier italiano Conte.

Valmer Cusma


Foto: Radio Capodistria
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