Il più grande focolaio di coronavirus in Croazia è ora il comune di Udbina, di quasi 1.800 abitanti, nella Regione della Lika e Segna. Per il momento sono risultate positive al tampone dieci persone, un paziente è ricoverato all'ospedale di Gospić mentre gli altri sono in regime di isolamento domiciliare con sintomi lievi. Le autorità sanitarie non sono ancora riuscite a localizzare il paziente zero, quello che ha portato il virus sul territorio. Il comune è ora sotto quarantena, nessuno può lasciare il territorio mentre le entrate avvengono sotto il rigoroso controllo del Comando della protezione civile. In Istria intanto prosegue la striscia dei giorni senza alcun nuovo contagio, come reso noto stamane in conferenza stampa dal comando regionale della protezione civile. Tutti e 12 i tamponi infatti sono risultati negativi e intanto ne sono stati mandati in laboratorio altri 7. Si nota anche il calo del numero dei tamponi e di riflesso delle persone sospette. E il facente funzione di presidente della regione Fabrizio Radin annuncia che si sta formando un gruppo di esperti incaricato di stilare il programma di rilancio del turismo istriano dopo l'emergenza. Va detto che oltre alle grandi compagnie, di turismo vivono tanti piccoli affittacamere privati e i posti letto nel settore ultimamente sono aumentati in maniera esponenziali. In tanti si sono ingranditi o hanno avviato l'attività ricorrendo a mutui per cui ora, con la stagione destinata al fallimento, vengono a trovarsi in una situazione drammatica. Al momento le banche vengono loro incontro concedendo la moratoria di tre mesi sui crediti. Poi, stando a varie valutazioni, saranno dolori.

Valmer Cusma

Foto: Reuters
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