Foto: EPA
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La costa croata, da Salvore a Ragusa, è tornata sulle mappe epidemiologiche europee di colore arancione. Questo a causa dell'aumento dei contagi registrato nelle ultime due settimane, quando l'epidemia sembra aver reiniziato a correre su tutto il continente.

Una situazione prevedibile, però, per quanto riguarda la Croazia secondo il direttore dell’Ente croato per il turismo Veljko Ostojić, che sul portale Index ha anche dichiarato che si rischia che la situazione possa peggiorare ulteriormente, invitando le autorità ad intervenire al più presto al fine di evitare la zona rossa. La sua proposta è di cambiare la mappatura epidemiologica del paese, suddividendolo per contee e non per regioni statistiche, in modo da non fare di tutta un’erba un fascio e salvare così la stagione dove possibile.

Il capo del gruppo di esperti del governo croato, Bernarda Kaić ha dichiarato sempre sul portale Index che purtroppo in alcune località turistiche non si rispettano le misure in vigore. In particolare molti dei residenti non utilizzerebbero secondo lei la mascherina nei luoghi dove invece sarebbe obbligatoria. Un problema serio perchè così si causa la ripresa dei contagi e si fa sì che i turisti pensino che non ci sia più un’emergenza in corso spingendoli a comportamenti pericolosi che come si sta vedendo facilitano la diffusione del virus in loco e poi anche nei paesi di origine degli ospiti.

Una delle soluzioni proposte in primis è l’introduzione del divieto di organizzare feste e la chiusura dei locali notturni in tutta la fascia costiera. Particolarmente problematica per alcuni operatori del settore è la presenza dei turisti inglesi che sino ad ora secondo loro non sarebbero stati sottoposti a particolari controlli, nonostante nel loro paese di origine la terza ondata sia in pieno corso da settimane. Attualmente per l’ingresso in Croazia è necessario essere in possesso del passaporto sanitario europeo oppure di un certificato che dimostri di essere vaccinato, guarito o testato.

Barbara Costamagna