Foto: BoBo
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"Positivo l'andamento dei rapporti bilaterali e la dinamica degli incontri e contatti a tutti i livelli e in tutti i settori" hanno concordato i due capi diplomazia ricordando in primo luogo l'ottimo coordinamento nella lotta alla pandemia e in particolar modo in quello del regime ai confini in tempo di Covid-19. "Nonostante le necessarie misure limitative abbiamo sempre tenuto conto di alcune categorie specifiche, particolari cercando di facilitarne la circolazione" è stato detto a Zagabria dove - nello stesso contesto - è stata ribadita l' urgenza di migliorare i collegamenti viari-stradali tra i due paesi, con in primo piano l' immediata costruzione di un ponte aggiuntivo, alternativo in poche parole di un terzo ponte sul fiume Dragogna che accelererebbe il transito al confine Dragogna-Castelvenere.

Grlić Radman e Logar hanno discusso dell'adesione di Zagabria nell' area Schengen e in questo contesto sottolineata la necessita di un rafforzato controllo delle frontiere esterne dell’Unione europea. Per quanto riguarda la collaborazione trilaterale tra Italia, Slovenia e Crozia nella tutela dell'Adriatico e la creazione delle Zone economiche esclusive da parte di Roma e Zagabria, sottolineato l’impegno a rispettate lo spirito e la dichiarazione - non ancora sottoscritta - della trilaterale del 19 dicembre scorso a Trieste.

Ricordando che la proclamazione delle ZEE, prevista per i primi di febbraio non potrà avere influenze negative sugli interessi di Lubiana, Logar ha illustrato le priorità slovena nel semestre di presidenza UE e tra queste ci sarebbero pure i Balcani occidentali e il loro avvicinamento a Bruxelle.

Ricordiamo che il ministro Logar in mattinata ha visitato le zone croate colpite dal terremoto e a Petrinja è stato ospite di una famiglia rimasta senza casa che ha trovato alloggio in un delle unità mobili arrivate proprio da Lubiana.

Lionella Pausin Acquavita