Foto: BoBo/Robert Anic
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"Sono convinto che prima o poi le disposizioni dell'accordo d'arbitrato sul contenzioso confinario entreranno in vigore, in quanto non esiste un'alternativa migliore. Non è importante che questo accada dall'oggi al domani". Lo ha sottolineato il Presidente della Repubblica di Slovenia, Borut Pahor, durante la conferenza stampa congiunta tenuta a Zagabria con l'omologo croato, Zoran Milanović. Pahor ha aggiunto di essere stato sempre contrario a bloccare il percorso di Zagabria verso lo Spazio Schengen o verso l'OCSE. Il Presidente uscente ha rilevato pure di non aver scelto a caso la Croazia per la sua ultima visita ufficiale all'estero da Capo dello Stato. "Fra tutti e quattro i Paesi confinanti ho sempre prestato la maggiore attenzione alla Croazia. Con i vicini bisogna avere rapporti buoni, amichevoli e sinceri", ha evidenziato il Presidente uscente, il quale si congratulato pure con Zagabria per la prossima adesione all'eurozona e allo Spazio Schengen. "La politica estera europea inizia con i vicini, per cui tra i Paesi vicini vi devono essere rapporti d'amicizia e di alleanza".

Zoran Milanović ha ringraziato l'omologo sloveno per aver scelto la Croazia per la sua ultima missione all'estero, rilevando che Zagabria e Lubiana dopo un periodo di alti e bassi hanno ora ottimi rapporti. "Le relazioni con i vicini sono importanti, ma per la Croazia i rapporti con la Slovenia sono particolarmente rilevanti", ha evidenziato il Capo dello Stato croato, aggiungendo che negli ultimi due o tre anni, per merito anche dei governi, le relazioni bilaterali sono in continua ascesa. Zoran Milanović ha descritto la Slovenia come "il migliore vicino, il più prevedibile", aggiungendo che sarebbe bello se relazioni simili vi fossero anche con gli altri Paesi confinanti. "Purtroppo però non sono tali e nemmeno sappiamo se lo saranno prossimamente", ha concluso.

Borut Pahor a Zagabria è stato ricevuto pure dal presidente del Sabor, Gordan Jandroković, e dal premier, Andrej Plenković, e ha deposto una corona ai piedi del Monumento alla patria.


(red)