Foto: EPA
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Nella gran parte dei 41 stati in cui i cittadini croati con residenza all’ estero hanno modo di scegliere i tre rappresentanti della diaspora, le urne sono state aperte stamane alle ore 7. In alcuni seggi -come ad esempio quelli australiani- le operazioni di voto sono già concluse o stanno per concludersi. L’undicesima circoscrizione elettorale, che è riservata agli emigrati e ai croati residenti nei paesi dell’ex Jugoslavia, vanta complessivamente 223 mila aventi diritto al voto; 37mila in più risetto alle politiche del 2020. Il maggior numero di elettori – 58 mila- è registrato in Bosnia ed Erzegovina, quindi in Serbia e poi ancora in Germania con Stoccarda e Monaco che segnalano complessivamente quasi 30 mila elettori. Si vota nelle rappresentanze diplomatico-consolari, alle quali sono state permesse le iscrizioni negli elenchi elettorali per quei cittadini che dispongono dei requisiti necessari, ma non sono ancora registrati. Va ricordato che la circoscrizione estero- tradizionalmente- simpatizza per i partiti del centro destra e quello da sempre preferito è il HDZ. Intanto in Croazia, dalla scorsa mezzanotte è in vigore il silenzio elettorale. “Finalmente”, il commento più frequente da parte della cittadinanza che in queste ultime due settimane è stata sottoposta ad una campagna assillante e senza tregua; campagna che comunque va avanti da mesi e che vede particolarmente coinvolti il HDZ da una parte e il Partito socialdemocratico e i suoi partner dall’ altra. Naturalmente non mancano i sondaggi di opinione e naturalmente i risultati sono diversi a seconda del committente. Primeggia comunque l’accadizeta. Secondo NOVA TV, il partito del premier Plenković si assicurerà 60 seggi al Sabor contro i 41 di SDP e partner.

Lionella Pausin Acquavita