Il Ministro croato per il turismo Gari Cappelli si attende effetti finanziari del turismo del 30 - 35 percento rispetto alla stagione scorsa con punte del 40 percento in Istria e Quarnero. Intanto dall’inizio di giugno a questa parte gli arrivi sono stati pari a 188 mila per un totale di un milione di pernottamenti. Numeri che per il ministro sono incoraggianti e che si includono nelle previsioni per l’annata 2020. Da notare che i villeggianti scoprono le destinazioni della Croazia continentale, probabilmente per una questione di maggior isolamento nella fase post emergenza. Infatti nell’interno del paese, rispetto a un anno fa i numeri sono inferiori solo del 50 percento. Per quel che riguarda la struttura degli ospiti, ai primi posti quelli nazionali, seguiti da sloveni, tedeschi, cechi e austriaci. E c’è grande attesa per la totale apertura dei confini da parte della Germania, seguita a ruota all’Austria e dall’Ungheria. Le sistemazioni più gettonate sono gli affittacamere privati e i campeggi dove è più facile mantenere la distanza di sicurezza dagli altri. Ancora scarsi gli ospiti negli alberghi, quelli aperti al momento sono 400, quelli chiusi invece ben 771 e molti di essi quest’estate non apriranno i battenti per un semplice discorso di tornaconto economico. Il numero delle presenze turistiche in Croazia cambia di ora in ora, a seconda delle fonti andrebbe da 92 a a 115 mila, più o meno il 20 percento rispetto a esattamente un anno fa.
Valmer Cusma

Foto: EPA
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