A Zara 7 nuovi casi portano a 33 il numero degli infetti, a Dubrovnik la cifra sale a 39 con 5 nuovi ammalati, nella regione di Vukovar 2 casi in più con 13 persone con Covid 19. La regione istriana continua a registrare 72 ammalati visto che nelle ultime 24 ore non ci sono nuovi casi, mentre si è in attesa dei risultati di 16 tamponi. Intanto nel vicino paese si accende il dibattito sulle libertà dei cittadini. Nonostante lo stato di emergenza a causa dell'epidemia, prime polemiche tra il premier Plenković e il capo dello stato Milanović. Quest’ultimo nei giorni scorsi è stato critico nei confronti delle competenze che il governo ha assegnato all’Unita di crisi della protezione civile affermando che “non è un organismo politico e non può decidere sulla limitazione delle libertà e dei diritti dei cittadini”. Secondo Milanović va rispettato l’articolo 17 della Costituzione che prevede il consenso dei due terzi del Parlamento. Argomentazione respinta dal premier Plenković che si giustifica dicendo: “Viviamo in un periodo di emergenza ed in casi come questo possono venir adottate misure di emergenza”. A sostegno del governo gli esperti ed i professori della Facoltà di legge che in una lettera fanno sapere che la violazione dell’isolamento dovrebbe venir trattata come reato penale, mentre una persona potenzialmente infetta che poi anche lo diventa e va in giro trasmettendo il virus ad altre persone dovrebbe venir accusata di tentato omicidio e omicidio, punibile con 12 anni di carcere. Intanto mentre si è in attesa che il Sabor approvi la legge sul controllo degli spostamenti tramite i telefonini i croati danno ragione a Plenković. Secondo un sondaggio dell’agenzia Ipsos il 94% dei cittadini ritiene che le misure del governo sono più che giustificate, mentre il 43% auspica limitazioni ancora più rigorose. (lpa)

Foto: EPA
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