Campiello alla carriera in rosa per il terzo anno consecutivo. Dopo Marta Morazzoni nel 2018 e Rosetta Loy nel 2017 è la volta di Isabella Bossi Fedrigotti, scrittrice elegante e firma autorevole del Corriere della Sera, autrice di romanzi di successo, fin dal fortunato esordio con "Amore mio, uccidi Garibaldi" uscito nel 1980. Per l'autrice milanese, ma nata in Trentino, l'appuntamento con il concorso di narrativa italiana organizzato dagli industriali veneti non è una novità. Premio Selezione Campiello nel 1983 con "Casa di guerra", vincitrice assoluta nel '91 con un'opera, il romanzo "Di buona famiglia" in cui narra la lenta discesa di due donne nelle pieghe della memoria, che nelle parole del presidente della Fondazione Il Campiello e di Confindustria Veneto Matteo Zoppas rappresenta ancora oggi un autentico libro di culto per schiere di appassionati.

Isabella Bossi Fedrigotti sarà festeggiata il 14 settembre a Venezia con i cinque finalisti della 57esima edizione del Campiello. Finalisti al momento non ancora noti, ma i cui nomi saranno svelati fra pochi giorni, a Padova, dove il 31 maggio la Giuria dei Letterati sceglierà i romanzi che si disputeranno il SuperCampiello. I giurati, undici in tutto, un mix di docenti universitari e intellettuali tra cui lo storico dell'arte Philippe Daverio e il cantautore Roberto Vecchioni, saranno coordinati dall'ex magistrato trevigiano Carlo Nordio, riconfermato come presidente della giuria tecnica del Campiello. (or)