Foto: MMC RTV SLO/BoBo
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Domenica si svolgerà il referendum sulla legge sul secondo binario Capodistria-Divaccia dopo che la Corte Costituzionale lo scorso 31 gennaio aveva stabilito l’incostituzionalità della legislazione referendaria, sul secondo binario, demandando ai giudici supremi la decisione riguardo al referendum. Dopo l'annullamento della prima consultazione da parte della Corte Suprema il premier uscente Miro Cerar ha proseguito nel sostenere l'importanza del secondo binario in veste però di presidente di Partito di Centro Moderno. Cerar, ha sottolineato l'importanza della tratta ferroviaria Divaccia-Capodistria per il futuro della Slovenia. Secondo le sue parole il secondo binario porterà nuovi posti di lavoro e quindi benefici all'economia e ai cittadini sloveni. La Legge sin dalla sua approvazione e successiva conferma in Parlamento ha alimentato il dibattito nel mondo politico, economico, coinvolgendo l'opinione pubblica. Favorevoli e contrari alla legge concordano comunque su un punto: la Slovenia ha urgente bisogno del secondo binario. Gli aventi diritto si esprimeranno sulla Legge per la realizzazione del secondo binario; questa stabilisce che la linea ferroviaria sarà gestita dal punto di vista finanziario dal concessionario 2TDK, in maggior parte di proprietà dello stato; i costi del progetto infrastrutturale verranno dilazionati in 45 anni con gli introiti frutto di imposte, soprattutto le entrate aggiuntive derivanti dal trasporto merci del Porto di Capodistria e delle Ferrovie dello Stato. Affinché' la proposta venga respinta almeno il 20 per cento degli aventi diritto al voto devono votare per il No, circa 340 mila elettori, questo sistema è in vigore dal 2013. Nello schieramento dei favorevoli, il premier dimissionario Miro Cerar, viene affiancato anche da Jure Leben a capo del progetto del secondo binario, mentre Vili Kovačič, alla guida del fronte del NO ha auspicato una elevata partecipazione al voto e una campagna onesta.

Vili Kovačič: Si è arrivati al referendum per il semplice motivo che gli esperti del settore non sono stati ascoltati. I cosiddetti esperti erano invece dei semplici funzionari al servizio del potere. Non sono state ascoltate le proposte ottimali per la realizzazione del progetto. Voglio lanciare un appello affinché domenica si voti contro la legge sul secondo binario della tratta Capodistria-Divaccia. Il voto contro è un voto contro la corruzione e per un secondo binario normale. Tengo a ribadire che non vi è alcun bisogno di una legge speciale sul secondo binario e concessioni a favore di determinati gruppi privilegiati, appaltatori e Tycoon dell'edilizia. È arrivato il tempo di ricominciare tutto da capo, non abbiamo assolutamente bisogno del capitale ungherese e tantomeno della società 2TDK in quanto ci sono già le ferrovie dello stato. Il progetto privo di un elaborato d'investimenti è più anarchico del progetto Teš6, per il quale ho già allora protestato con fermezza e raccolto le sottoscrizioni per un referendum. Insomma, la legge sul secondo binario è secondo me la messa in pratica della corruzione a lungo termine, si tratta di un inganno promosso da Cerar per promuovere la corruzione a lungo termine. La stessa Commissione anticorruzione ha avvertito che il rischio di corruzione del progetto è molto alto. La fonte di finanziamento principale è la svalutazione complessiva del progetto dagli iniziali due miliardi e mezzo a circa 700 milioni di euro. Mi auguro che il futuro governo realizzi il progetto in base a criteri qualificati e non in base a quelli dettati dai Tycoon. Solamente l'asino è in grado di andare due volte sul ghiaccio mentre il governo vuole portare tutti i cittadini sul ghiaccio per la terza volta.

D: Impossibile abbinare il referendum sul secondo binario alle Parlamentari anticipate. Lo ha comunicato l'ufficio del presidente della Repubblica, in risposta al promotore della consultazione referendaria, Vili Kovačič, che chiedeva di tenerla assieme alle politiche, in programma a inizio giugno. Cosa ne pensa

R: Se avessi potuto avere parola in merito il referendum si sarebbe svolto sicuramente in concomitanza con le elezioni politiche anticipate oppure con quelle di autunno. Ma nessuno ci dà ascolto. Il motivo è semplice ottenere un’affluenza bassa. Questo è il loro obiettivo, fare di tutto affinché le persone vengano scoraggiate al voto, soprattutto quelle intenzionate a votare per il NO. Questa è l'interpretazione della democrazia che loro ci danno. La stessa Corte Costituzionale mi ha dato ragione su questo punto. In questo momento il ricorso da me presentato è al vaglio della Corte suprema. La Commissione elettorale centrale, DVK, non è infatti assolutamente l'istituzione statale che ha dal punto di vista normativo la prerogativa di fissare il termine entro il quale si deve svolgere il referendum, lo può fare solo il Presidente della Camera dei deputati. La Corte costituzionale ha chiaramente superato le sue competenze andando a modificare la questione che era già in armonia con la costituzione e ha di conseguenza ingerito ingiustificatamente. Questo è il punto fondamentale del ricorso che ho presentato. Se non verrà ascoltato in Slovenia sono pure disposto a fare ricorso ai tribunali internazionali. Il mio scopo è di costruire il secondo binario non in base ai piani del governo ma in base alle varie alternative presentate e scegliendo quella migliore, il tutto dopo un attento studio e analisi. È giunto il momento di usare la testa e prendere in considerazione i progetti alternativi che soddisfino le persone comuni ma soprattutto l'aspetto economico del progetto. Il Consiglio di stato ne ha già parlato, dalla riunione sono scaturiti risultati nuovi. Insomma, non ci tocca altro che aspettare un nuovo governo che sia in grado di considerare le nostre proposte. È giunto il momento delle alternative.

D: Ma quale sarebbe secondo lei l'alternativa migliore

R: Sì, certamente la tratta Capodistria, Kozina, Divaccia. Passando per l'attuale tratto ferroviario fino al paesino di Loke, dopodiché' il ciglione carsico verrebbe passato con due trafori di lunghezza complessiva di 5,5 chilometri. Il governo continua invece a proporci un progetto che prevede 20 chilometri di gallerie sotterranee, una bellissima offerta turistica, non ce che dire. I turisti saranno praticamente sempre sottoterra e non avranno la possibilità di vedere il paesaggio. Ciò ci fa capire che l'esecutivo di turismo ci capisce ben poco. Poi ci sarebbe un altro aspetto legato quello della direzione del traffico ferroviario verso Pola dove passa già un importante arteria economica. Tornando al discorso precedente vorrei sottolineare che il progetto governativo, rispetto a quello che propongo costerà il triplo per non parlare degli interventi all'ambiente e ai disagi che arrecherà alle persone, mentre il nostro progetto prevede degli interventi minimi, per un costo di tre volte inferiore e tempi di realizzazione due volte superiori. Questo è tutto quanto c'era da dire.

D: Indipendentemente dall'esito referendario lei continuerà con questa sua battaglia a favore del secondo binario

R: Ma sicuramente, non mi interessano i governi ma la ragione che viene impiegata nei progetti come il secondo binario. Indipendentemente dal colore dei futuri governi ci impegneremo a valutarne il lavoro e soprattutto affinché tutti i progetti presentati vengano equamente presi in considerazione e analizzati. Non vogliamo sentire scusanti a riguardo. È incredibile quante scuse ha tirato in ballo l'esecutivo uscente. Le scene mi hanno ricordato il Teš 6, con la differenza che qui la situazione è addirittura più anarchica. Nel Teš 6 perlomeno sono stati redatti dei piani d'investimenti, cosa che qui manca. Già nel 2012 mi sono schierato contro il governo ed il progetto della centrale termoelettrica, ma la Corte costituzionale non ha preso in considerazione la mia raccolta delle firme dicendo che la mia iniziativa non rappresenta una questione di rilevanza costituzionale. Mi auguro insomma che sia giunto il tempo nel quale gli stessi giudici si pongano delle domande. È un bene che almeno alla Corte Suprema sia stata la ragione a vincere ed è stato confermato il fatto che la campagna sul secondo binario si è svolta in condizioni impari. Ora mi attendo una tempestiva esamina del mio ricorso affinché il referendum possa essere svolto in concomitanza con le elezioni, sono indifferente a quali.

D: Per concludere Vili Kovačič cosa vorrebbe aggiungere

R: Vorrei solo aggiungere che non è nostro obiettivo ottenere 356 mila voti, ovvero il 20 per cento degli aventi diritto al voto, precisamente quanto prevede la legislazione. Noi vogliamo ottenere perlomeno un voto di maggioranza affinché il governa non dirà che il popolo appoggia il su progetto.

D: Secondo il Segretario di Stato, Jure Leben, e Metod Dragonja, della società 2TDK, il progetto è sostenibile, mentre i deputati dell'opposizione hanno citato alcune imperfezioni riguardo il progetto. Tutti, politici ed esperti del settore sono d'accordo sulla necessita della costruzione del secondo binario, mentre è l'aspetto finanziario, quello che fa sorgere numerosi dubbi. La legge soggetta a quesito referendario non stabilisce con precisone il percorso della tratta ferroviaria ma le modalità di finanziamento, la partnership con la vicina Ungheria e l'assegnazione delle concessioni.Secondo il Segretario di Stato presso il Ministero delle Infrastrutture Jure Leben il governo ha agito correttamente nella campagna e che ha informato l'opinione pubblica sul progetto in modo trasparente ed esauriente. Sentiamo Leben

Jure Leben: Il piano di realizzazione dal punto di vista finanziario è chiaro, la Slovenia stanziera' 200 milioni di euro, altri 200 verranno stanziati dai paesi vicini, mentre 250 sono i milioni di prestiti europei a fondo perduto e infine 300 milioni ricavati tramite un prestito di 45 anni richiesto dalla 2TDK alla Banca europea per gli investimenti. Per quanto riguarda i fondi europei sono già stati stanziati 44,3 milioni di euro per i lavori di preparazione del progetto. Questi fondi non sono stati assolutamente congelati, mentre la Commissione ha di fatto congelato 109 milioni di euro che ci sono stati assegnati dai bandi europei denominati blanding. Abbiamo inoltre attualmente a disposizione 80 milioni di euro dal fondo di coesione.

D: Quale sarà il peso dell’esito referendario sulla realizzazione del progetto

R: Noi abbiamo semplicemente impostato il nostro modello in base a quanto stabilisce la legge. Se il referendum sancirà la caduta della legge toccherà al prossimo governo decidere cosa fare.

D: La legge stabilisce che sarà l'Ungheria il partner strategico, l’Ungheria con i suoi potenziali 200 milioni di euro potrebbe diventare azionista, non di maggioranza comunque, della 2TDK.

R: La collaborazione tra i paesi dell’Unione Europea rappresenta ormai una tipologia di prassi consolidata. Per citare un esempio, l’Italia e l’Austria collaborano in diversi settori soprattutto in quello delle infrastrutture e trasporti. Se guardiamo al nord numerosi sono gli esempi di buone collaborazioni instaurate tra la Germania e la Danimarca. Nel nostro caso abbiamo deciso di coinvolgere la vicina Ungheria per aumentare le possibilità di attingere ai fondi europei, con questa nostra scelta viene ribadita la dimensione europea del progetto, e credo che sia questa la strada da percorrere in futuro.

D: I promotori del referendum sostengono che di alternative meno dispendiose ce ne sono tante

R: Noi abbiamo valutato tutte le opzioni che ci sono pervenute e i possibili scenari. Complessivamente i tracciati analizzati sono stati in tutto 17, solamente nel periodo 2014-2015 ne abbiamo studiate ulteriori 7. Negli ultimi mesi abbiamo pure lanciato un appello pubblico al fronte del No affinché ci presentino, inviino i loro progetti la fine di poterli confrontare.

D: Quale è il reale pericolo per la Slovenia con questo continuo rimandare al progetto

R: Le grandi aziende di logistica internazionali decideranno semplicemente di cambiare rotte. Sicuramente sceglieranno altre destinazioni, andranno a Venezia oppure a Trieste, mentre il Porto di Capodistria sarà obbligato a diminuire drasticamente il numero dei trasbordi annuali. Per non dimenticare che l’Italia e l’Austria invece stanno procedendo con la costruzione delle proprie tratte ferroviarie. Sicuramente questi ritardi nella costruzione del secondo binario determineranno un cambiamento di direzione dei cosiddetti flussi delle merci.

D: Infine quale è il suo messaggio agli elettori in vista del referendum

R: Ciò che posso dire è che è il progetto è ottimale. È stato stilato nei minimi dettagli. Per non dimenticare che è stata data luce verde nei tre diversi bandi di concorso dalla stessa Commissione Europea e dai sui collaboratori esterni. Posso assicurare che il progetto verrà eseguito con la massima trasparenza. Colgo l’occasione per invitare gli aventi diritto a recarsi alle urne per appoggiare nuovamente la legge.

In pratica la legge stabilisce che sarà l'Ungheria il partner strategico, su questo punto il partito del premier dimissionario Cerar si trova praticamente da solo. Il piano B quello senza la collaborazione ungherese prevede invece che la Slovenia trovi 200 milioni di euro dal bilancio 2018-2020. L’Ungheria con i suoi potenziali 200 milioni di euro potrebbe diventare azionista, non di maggioranza comunque, della 2TDK. Il finanziamento del progetto della cosiddetta partnership pubblico-pubblico tra Slovenia e Ungheria ammonterebbe a 200 milioni di euro da parte slovena, 200 ungherese, 250 di fondi europei e 311 tramite un prestito di 45 anni richiesto dalla 2TDK alla Banca europea per gli investimenti. Per quanto riguarda invece l'ammontare complessivo del progetto questo dipenderà dalle soluzioni che verranno scelte e si parte dai 961 milioni fino ad 1,3 miliardi di euro nel caso in cui venga scelta una soluzione a doppio binario. L'attuale progetto prevede 27,1 chilometri di rete ferroviaria con otto tunnel, due viadotti, due ponti e una galleria. Ma quali sono gli scenari possibili? Indipendentemente dall'esito delle prossime parlamentari il progetto verrà portato avanti, però subirà notevoli ritardi, in quanto un eventuale bocciatura della proposta di legge al referendum prevede che il parlamento non ha la possibilità di prendere decisioni in contrasto con la volontà degli elettori espressa in sede referendaria. Chi si oppone alla legge sostiene che il progetto del secondo binario potrebbe essere portato avanti anche senza l'approvazione di una legge, ad ogni modo l'esito del referendum in teoria non sarà determinante per il futuro del secondo binario, ma lo saranno sicuramente le prossime elezioni parlamentari.