Foto: Reuters
Foto: Reuters

Nella capitale irlandese Dublino una bambina rimane in condizioni critiche dopo essere stata operata d'urgenza, come pure una maestra dopo l'aggressione avvenuta ieri da parte di un immigrato algerino con un coltello. Nell'aggressione sono rimasti feriti anche altri tre bambini e un insegnante all'uscita di un istituto scolastico. Dura la reazione della destra irlandese, una notte di violenti disordini e 34 arresti. I disordini sono stati classificati una vergogna dal Premier di centro destra Varadkar, rivendicando il carattere inclusivo irlandese. Proteste e scontri sono scoppiati in serata e la polizia ha confermato che a scatenare le proteste sono stati i gruppi di estrema destra che chiedevano la cacciata degli immigrati, con una vettura della polizia e un tram incendiati e agenti aggrediti. Il Ministro della Giustizia McEntee ha dichiarato che le scene nel centro della città, compresi gli attacchi alla polizia, non possono e non saranno tollerate, e ha promesso di agire, mentre il Presidente Higgins ha aggiunto che il fatto che il terribile incidente venga usato o abusato da gruppi con un'agenda che attacca il principio di inclusione sociale è riprovevole e merita la condanna da parte di tutti coloro che credono nello Stato di diritto e nella democrazia. Intanto la polizia ha reso noto di avere arrestato 34 persone per i disordini, e ha avvertito che per le prossime ore e i prossimi giorni si attende ulteriori esplosioni di violenza. La fonte ha precisato che 13 negozi sono stati gravemente danneggiati o saccheggiati, undici veicoli della polizia, tre autobus e un tram sono stati distrutti. Inoltre unità di ordine pubblico provenienti da tutta l'Irlanda sono giunte a Dublino. Il capo della polizia Harris ha dichiarato che non era possibile prevedere che la reazione dell'attacco con il coltello fosse di tale portata, indicando che vi sarà una revisione fondamentale delle tattiche di ordine pubblico. Harris ha agigunto che si è trattato di uno straordinario scoppio di violenza con scene che a Dublino non si vedevano da decenni.

Franco de Stefani