Foto: Reuters
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L'avvocato di Eva Kaili, in carcere con l'accusa di corruzione, ha assicurato che la sua assistita non ha accettato alcuna "tangente dal Qatar". Michalis Dimitrakopoulos ha spiegato che la sua assistita è innocente e che non ha nulla a che fare con le tangenti del Qatar. Alla domanda se del denaro fosse stato scoperto a casa di Kaili, il legale ha affermato: "Non confermo né smentisco, c'è riservatezza. Non ho idea se sia stato trovato denaro o quanto ne sia stato trovato".

Risulta però che ci sia un pentito nell'inchiesta. Secondo il quotidiano italiano "La Repubblica" una delle persone coinvolte si sarebbe messa in contatto con gli inquirenti descrivendo loro come sia articolata la cosiddetta "rete Panzeri".

Aumentano quindi le tensioni nel gruppo di Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici dell'Europarlamento. Il pentito avrebbe illustrato le attività dell'Ong "Fight Impunity", rivelando i nomi di chi ha collaborato con l'ex eurodeputato. In seguito alle dichiarazioni del pentito la polizia belga ha predisposto ulteriori perquisizioni nella sede del Parlamento, inviando agenti anche a Strasburgo.

Dopo aver setacciato alcuni uffici gli inquirenti hanno posto i sigilli: tra gli altri, nella stanza di Andrea Cozzolino del Partito Democratico e dell'assistente di Alessandra Moretti. Sigillati anche gli uffici di una funzionaria, la responsabile di unità della sottocommissione Diritti umani, Mychelle Rieu. È inoltre arrivata la richiesta di sospendere tutti i deputati con gli assistenti coinvolti, ma ci sono state già le prime autosospensioni: il coordinatore delle urgenze Cozzolino, il relatore ombra per il dossier della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni Piero Bartolo, mentre la presidente della commissione per i diritti umani Maria Arena si è dimessa.

Anche Marc Tarabella, europarlamentare belga di origini italiane, appartenente al Partito Socialista, ha lasciato il gruppo.

Davide Fifaco