Foto: MMC RTV SLO/Reuters
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La Slovenia figura tra i paesi con minore possibilità di influire sulla politica dell'Unione Europea. È quanto emerge dall'ultimo rapporto del consiglio europeo per le relazioni esterne, un centro studi creato nel 2007 e che svolge funzioni di ricerca, discussione, elaborazione di progetti e comunicazione. I più influenti sono Germania, Francia, Gran Bretagna e Olanda, anche se il Regno Unito sta ormai negoziando l'uscita dall'UE, nel quadro della Brexit.
La Slovenia si colloca agli ultimi posti, assieme a Croazia, Lettonia e Malta. Nella classifica generale, che prende in considerazione vari segmenti utilizzati per stilarla, al comando troviamo la Germania, seguita da Francia e Italia. La Slovenia occupa invece una buona posizione su temi quali le integrazioni all'interno dell'Europa comunitaria. In questo caso si piazza a metà classifica, sorpassando paesi membri di vecchia durata, ad esempio Svezia e Finlandia. Tra i paesi più influenti troviamo comunque in media quelli che fanno parte dell'integrazione praticamente sin dall'inizio o, come eccezione, quelli con una popolazione molto alta, concretamente la Polonia. Dalla ricerca emerge poi che la Slovenia si adopera in particolare per una politica comune in materia di migrazioni e concessione di asilo e per una politica unitaria nei campi fiscale e di controllo nell'ambito dell'Eurozona, incluso il mercato comune. Come partner preferenziale per collaborare nella definizione delle varie politiche comunitarie, la Slovenia pone in testa la Germania, seguono Francia e Italia. Interessante notare che all'ottavo posto figura la Croazia; Croazia che invece colloca Lubiana al quinto posto come partner privilegiato in tale contesto.