Foto: Reuters
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Prima a non dirsi più "zona libera dall'ideologia LGBT" è stata in ordine di tempo la regione polacca della Santacroce, nel sud della Polonia, seguita poi a ruota da altre tre regioni.
Un decisione non del tutto disinteressata, visto che è giunta dopo che la Commissione Europea ha detto che avrebbe sospeso i negoziati per l’erogazione di alcuni fondi europei per sostenere la risposta alla crisi del coronavirus in cinque regioni della Polonia che avevano adottato questa denominazionediscriminatoria.

Sull'onda del blocco dei finanziamenti provenienti dall'estero aveva già tentato di fare marcia indietro il sindaco della città di Krasnik, una delle località che due anni fa avevano proclamato di essere "libere dall'ideologia LGBT" e di impegnarsi a lasciare fuori dai propri confini cittadini idee che secondo i conservatori locali minacciavano i valori cristiani del paese.

Finora, però, questa operazione non è andata in porto a causa dell’opposizione di altri politici locali e di molti abitanti del posto e ciò sta causando una serie di ripercussioni di immagine ma soprattutto pratiche con gemellaggi cancellati e fondi non più erogati da organizzazioni internazionali che hanno deciso di non sostenere più lo sviluppo cittadino.

Non resta, quindi ,che vedere se ad questi luoghi se ne aggiungeranno altri nelle prossime settimane, e se le pressioni che si stanno facendo così dall’estero riusciranno a portare maggiori diritti per la comunità LGBT polacca.

Barbara Costamagna