Foto: Reuters
Foto: Reuters

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, spiega che nella seconda giornata del vertice Nato di Vilnius sono tre le questioni prioritarie: i nuovi pacchetti di armi per sostenere l'esercito ucraino sul campo di battaglia, l'invito nella Nato sul quale vuole essere sulla stessa lunghezza d'onda con tutti e le garanzie di sicurezza sulla strada verso la Nato.

"Oggi quello che sentiamo e capiamo è che avremo questo invito, quando le misure di sicurezza lo permetteranno: voglio discutere con i nostri partner di tutte queste cose" precisa Zelensky.

"Abbiamo iniziato un incontro con la Germania. Il dialogo con il cancelliere tedesco Olaf Scholz sarà significativo come sempre. Ci aspettiamo buone notizie relative alla protezione delle vite in Ucraina e la nostra difesa", ha scritto il presidente ucraino su Twitter, annunciando l'incontro con Scholz a margine del vertice.

Anche il vicepremier e ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, è intervenuto sulla questione, affermando che "la decisione di far entrare l'Ucraina nella Nato di fatto c'è, il punto è quando. Non certamente durante la guerra per i rischi di escalation: abbiamo tutti pensato di far aderire Kiev dopo la fine della guerra. Stiamo aiutando Kiev a difendere la propria indipendenza, il proprio territorio. La pace non può prescindere dal fatto che i soldati russi lascino l'Ucraina. Sulla fine della guerra - ha proseguito Tajani - è difficile capire che cosa intenda fare Mosca. Noi vogliamo che gli ucraini riescano a riconquistare parti importanti del loro territorio".

Infine, Amanda Sloat, consigliere per gli affari europei della Casa Bianca, ha affermato che il piano di impegno a lungo termine per la sicurezza dell'Ucraina che l'Occidente adotterà oggi dimostrerà alla Russia che "il tempo non è dalla sua parte".

Davide Fifaco