Foto: EPA
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Il Parlamento europeo ha dato il via libera definitivo alla Direttiva sulle donne nei Consigli di amministrazione, dieci anni dopo la prima presentazione della proposta. Tutte le grandi società quotate nell'Unione europea, entro il 30 giugno 2026, dovranno adottare delle misure per incrementare la presenza di donne nelle posizioni di vertice. Per quella data è previsto che il 40% dei posti di amministratore senza incarichi esecutivi e il 33% di tutti i posti di amministratore, saranno occupati da figure femminili.
Seguendo il testo deliberato "il merito rimarrà il criterio principale durante le procedure di selezione" e le imprese con meno di 250 dipendenti sono escluse dall'applicazione della direttiva. Inoltre, i paesi dell'Unione europea dovranno attuare delle misure sanzionatorie nei confronti delle aziende che non seguiranno le procedure di nomina aperte e trasparenti.

Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, ha commentato l'accaduto tramite un messaggio su Twitter definendo questa decisione come un "momento storico e commovente", aggiungendo che "il soffitto di vetro che impediva alle donne di accedere alle posizioni di vertice delle aziende è infranto".

Un altro commento è arrivato dalla correlatrice del testo della Direttiva, Evelyn Regner, la quale ha dichiarato che "stiamo finalmente dando alle donne una possibilità equa di ricoprire posizioni di vertice nelle aziende e stiamo migliorando la governance aziendale. Le donne sono innovative, intelligenti, forti e capaci di fare molte cose. Stiamo eliminando uno dei principali ostacoli che impediscono alle donne di ottenere i posti di comando: le reti informali maschili".

B.Ž.