Stando alle dichiarazioni che i due capi di stato hanno rilasciato al termine del colloquio a quattrocchi, i temi principali sono stati la questione arbitrale e il processo Brdo-Brioni. Per quanto riguarda la diatriba confinaria e la sentenza che Lubiana vorrebbe implementare, ma che Zagabria non riconosce la Pirc Musar ha fatto capire che la cosa migliore sarebbe quella di sedersi a un tavolo, dialogare e trovare una soluzione definitiva al problema. "Una questione che non può cadere sulle spalle dei pescatori, del mare o persone terze, ma che deve essere risolta dagli stati", ha detto la presidente slovena che ha invitato i due governi a intraprendere la trattativa. "Il futuro dei paesi dei Balcani occidentali è europeo" ha affermato l'esponente lubianese riferendosi agli sforzi congiunti profusi da Slovenia e Croazia nella stabilizzazione dell'area e nell'allargamento a est dell'Unione europea anche attraverso il processo Brdo-Brioni avviato anni fa. Milanović ha aggiunto che tutto dipenderà dalla volontà degli interessati e, salutando lo status di membro candidato che l'UE ha concesso alla Bosnia Erzegovina, ha salutato l'iniziativa di organizzare il prossimo vertice in Macedonia del Nord. Entrambi i capi di stato hanno confermato di non aver parlato di Ucraina. Un argomento che Milanović sembra non aver voluto affrontare- anche viste le sue controverse posizioni in merito- per non mettere in imbarazzo l'ospite. La Pirc Musar non ha esitato, però, di ricordare la posizione di Lubiana. "Sappiamo chi è l'aggressore e chi è la vittima", ha detto. E se Milanović si è dichiarato convinto della possibilità di miglioramento delle già ottime relazioni bilaterali, consolidate dall'ingresso di Zagabria nell'eurozona e nell'area Schengen, la presidente slovena ha tenuto a ricordare di non aver scelto a caso Zagabria come sua prima visita ufficiale all'estero dopo la sua nomina a dicembre e di aver partecipato- il primo gennaio scorso- ai festeggiamenti per l' abbattimento dei confini tra due paesi - ha detto- vicini e amici.

(lpa)

Foto: BoBo/Jurica Galoic/PIXSELL
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