Continua a crescere il numero di decessi e contagi in Friuli Venezia Giulia. 992 i tamponi finora positivi al Coronavirus in Friuli Venezia Giulia, 62 casi in più rispetto al precedente rilevamento. 64 il totale dei decessi, 10 in più rispetto al dato registrato in precedenza. La zona con il maggior numero di morti per il Covid-19 è quella di Trieste e Gorizia con 41, seguono Udine con 18 e Pordenone con 5. Resta stabile, 49 casi, il numero di persone che si trovano attualmente in terapia intensiva, 195 i pazienti ricoverati in altri reparti.
Dall'Ospedale di Cattinara è arrivata anche una notizia positiva: l'uomo di 38 anni in terapia intensiva è stato estubato. Si trattava del primo paziente in terapia intensiva a Trieste ed era arrivato da Cremona.
Intanto il vicepresidente della Regione, con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, ha spiegato la decisione di chiudere tutti i centri semiresidenziali per la disabilità. Ha definito “severa ma necessaria” la scelta per limitare le possibilità di contagio, aggiungendo che solo alla fine si saprà se era la scelta giusta. Le associazioni che rappresentano i disabili hanno richiesto un adeguato sostegno alle famiglie e contestualmente la dotazione di dispositivi di sicurezza per gli operatori che si recheranno a domicilio o che lavoreranno nei centri diurni. Richiesta inoltre la conferma esplicita dell'esclusione dal divieto di mobilità, nei pressi delle abitazioni, delle persone con disabilità psicopatologiche o con problemi gravi dello spettro autistico, assistite dai loro familiari o accompagnatori.
Intanto, in attesa del documento che fisserà le linee operative, gli enti gestori hanno assicurato di essere a buon punto per il monitoraggio sulle necessità espresse dalle famiglie; inoltre si sono dichiarati ottimisti sulla riorganizzazione necessaria per dare una risposta. Infine gli enti gestori hanno segnalato la presenza di molti casi di famiglie mononucleari, talvolta composte da madri o padri che svolgono professioni ritenute essenziali e che quindi non possono restare a casa, con figli che necessitano di assistenza professionale continuativa.

Davide Fifaco

Foto: Reuters
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