Foto: Radio Capodistria/Fifaco
Foto: Radio Capodistria/Fifaco

Il progetto NAMIRS (North Adriatic Maritime Incident Response System) ha coinvolto Italia, Slovenia e Croazia nella salvaguardia dell’ecosistema dell’Adriatico, il mare comune ai tre Paesi

Il coordinamento congiunto e la preparazione rafforzata permetteranno una risposta più efficace nelle emergenze ambientali, poiché i disastri ecologici non conoscono confini, in particolare i disastri in mare, dove le correnti ed i venti possono facilmente causare la dispersione di sostanze inquinanti fino a raggiungere le coste di diversi Paesi in tempi brevissimi.

Proprio il Mare Adriatico settentrionale, che accomuna appunto Italia, Slovenia e Croazia è un'area ad alto rischio per le numerose rotte marittime che lo attraversano e la presenza di navi che trasportano materiali pericolosi, in fondali poco profondi e vicino a costiere particolarmente sensibili.

Per questo è nato il progetto NAMIRS, per la necessità di interventi coordinati e tempestivi per la salvaguardia dell'ecosistema, analizzando e raccogliendo gli strumenti e le risorse dei tre Paesi coinvolti con l'obiettivo di migliorare le procedure operative da applicare in caso di incidenti in mare.

A seguito dell'analisi del rischio, dell'individuazione delle aree sensibili
e della mappatura delle risorse antinquinamento esistenti, i partner
NAMIRS hanno realizzato specifiche attività di formazione, utili a coordinare un'operazione di risposta transnazionale congiunta e a contenere i possibili danni causati da uno sversamento di idrocarburi nell'ambiente marino.

Operazioni che sono recentemente state testate nel Golfo di Trieste, per verificarne l'efficienza, in particolare nella comunicazione e nel coordinamento tra i Paesi partner.

Questo processo di cooperazione ha confermato con i suoi esiti la rilevanza di rafforzare l'interoperabilità e di armonizzare i protocolli di intervento, nonché la necessità di migliorare ulteriormente il livello di collaborazione attualmente raggiunto.

Davide Fifaco