In questo periodo di emergenza sanitaria è necessario instaurare, anche con il supporto della componente scientifica ed universitaria, un nuovo modo di comunicare le scelte in ambito sanitario, alla cittadinanza. Su queste basi nasce la ricerca di Asugi in collaborazione con l'Ateneo triestino. Il progetto spiega che bisogna costruire un rapporto leale con la popolazione, in modo da contrastare le informazioni non accreditate da un punto di vista tecnico, soprattutto quelle che contrastano gli standard di sicurezza della salute pubblica o che causano lo spreco delle risorse pubbliche. Il vicegovernatore con delega alla Salute del Friuli-Venezia Giulia, Riccardo Riccardi ha sottolineato come sia d'obbligo, per la politica, osservare le indicazioni degli accademici e dei professionisti del sistema sanitario, precisando che questa metodologia ha permesso alla Regione di affrontare con successo la prima ondata della pandemia. Riccardi ha poi spiegato che sono due gli obiettivi che, a breve, consentiranno di affrontare in maniera ancora più strutturata la diffusione del virus: i test rapidi, da poco dotati di certificazione e la cui fornitura è stata messa in gara assieme alla Regione Veneto e per quel che riguarda le scuole, il nuovo protocollo per la definizione delle sintomatologie in base alle quali si renderà necessario l'esame del tampone, al fine di evitare degli inutili disagi alle famiglie ed il ricorso ad una pratica invasiva sui ragazzi.
Roberto Di Lenarda, rettore dell'Università degli studi di Trieste, ha condiviso con il vicegovernatore la necessità di un'alleanza tra le Istituzioni per informare i cittadini sulle scelte che, soprattutto in tema sanitario, in passato sono state assunte "senza decidere", mantenendo dei "rassicuranti presidi" a danno della qualità del servizio.

Davide Fifaco

Foto: EPA
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