Foto: Arhiv RTV SLO
Foto: Arhiv RTV SLO

La giornata uggiosa non ha fermato la moltitudine di persone accorse per porgere l’ultimo saluto a Marko Brecelj che trova la sua ultima dimora accanto ai genitori che riposano al cimitero di Capodistria. Tra la piccola folla che lo ha accompagnato esponenti della scena culturale locale e nazionale, ma anche tanti colleghi musicisti, come il cantautore Vlado Kreslin. Lo ha ricordato il figlio, che ha ripercorso la sua resistenza al “capitalismo neoliberale” e anche il difficile rapporto con l'amministrazione Popovič. Parlando del padre lo ha definito una persona »pesante«, sottolineando, però che queste persone sono in grado di portare apertura a un territorio. Assente purtroppo causa del Covid la moglie Arijana. A segnare “Barko Mrecelj”, come amava firmarsi, il gramsciano pessimismo dell'intelligenza e l’ottimismo della volontà.

Sabato scorso e questa mattina la Comunità locale di Capodistria centro ha aperto il libro delle condoglianze, dopo che era diventato chiaro che il comune non lo avrebbe fatto. Ad apporre la sua firma anche il sindaco di Ancarano, Gregor Strmčnik in veste privata, il quale ha ricordato la triste conclusione della sua avventura al Centro giovani della città. Il presidente della Comunità locale di Capodistria, Jadran Čalija lo ricorda così
“Marko Brecelj era ed è ancora una grande persona. Profonda e importante, specie per i giovani che facevano musica alternativa a cui offriva supporto. Era un grande critico della società. Lui le cose le faceva e faceva cose giuste, noi lo seguivamo e basta. Spesso ci mancava il coraggio. Parlava di “terrorismo leggero”, in tanti hanno accennato alla demilitarizzazione del golfo di Capodistria, ma all’arrivo della portaerei americana è stato l’unico a fare un grande gesto. Era Marko! Per questo era grande. Appena abbiamo appreso che non ci sarebbe stato un libro di condoglianze, ci siamo organizzati nell’ambito della comunità locale perché una persona così grande, non solo a Capodistria ma per la Slovenia o l’ex Jugoslavia, lo merita. Un segno di rispetto che non poteva mancare”

Presente alla cerimonia anche il sindaco Aleš Bržan: “Credo sia giusto ricordare che Marko Brecelj è stato una specie di maestro per molti ex giovani, me incluso. Ci ha insegnato tanto, in particolare ad avere un pensiero proprio. Mi auguro che questo ricordo di Marko Brecelj rimanga a lungo”

Maja Cergol