Foto: Pixabay
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30 anni fa, il biologo, subacqueo, pescatore ed ecologista piranese Ugo Fonda, animato dalla sua grande passione per il mare e per tutte le forme di vita che lo popolano, aveva abbozzato l'idea di una casa per essi. Il suo sogno era quello di creare uno spazio di sostenibilità tra natura e pesca, tra bellezza naturale e arte, tra protezione e fruibilità. Uno spazio che andava creato sul fondo del mare della costa istriana. Nasceva così l'idea delle scogliere artificiali. Progetto che catturava l'attenzione ma non proseliti, ovvero organismi che si assumessero l'onere di realizzarlo. Eppure, il Progetto era stato presentato con successo nel 2000 all'Expo' di Hannover e nel 2007 anche premiato come Progetto Nautico dell'Anno alla fiera Internautica. In precedenza, Ugo Fonda aveva cercato di coinvolgere anche il Ministero dell'Ambiente e della Pianificazione Territoriale, spiegando che così si andava a garantire condizioni favorevoli allo sviluppo della flora e fauna marina tramite la creazione di ripari e tane per specie ittiche stanziali, la protezione di uova e dei giovani esemplari, ma dal dicastero non sono mai pervenute risposte. Eppure, progetti analoghi nel corso degli ultimi trent'anni hanno visto la luce in ogni angolo della terra, dal Giappone a Dubai, da New York alla Spagna e persino in Adratico a due passi da Pirano, ovvero tra Umago e Salvore dove la Croazia ha posizionato un analogo artefatto e nel parco di Miramare a Trieste dalle autorità italiane. Fortunatamente nel 2023 anche il progetto di Ugo Fonda, la cui ideazione risale a 30 anni fa, vedrà la luce; Ugo però non potrà assistere al battesimo è scomparso una decina di anni fa. Lo faranno però i suoi figli Irena e Leon, che da 15 anni si occupano di maricoltura, assieme ad altri tre imprenditori. La loro organizzazione "You Sea" ha dato vita alla raccolta fondi per la realizzazione dell'opera sul fondo, nella baia di Pirano. Per dar vita al sogno di Ugo Fonda sono necessari 64.000 euro. La struttura sarà formata da sette piastre in calcestruzzo, lunghe cinque metri e larghe 3,5 metri, impilate una sull'altra in ordine contrapposto, in modo da formare una fitta serie di anfratti dove pesci e altri esseri marini potranno trovare un riparo sicuro, soprattutto dalle reti a strascico. La Slovenia solo nel 2021 ha iniziato ad occuparsi di pianificazione dello spazio marittimo e così si sono spalancate le porte per l'allestimento della prima barriera artificiale sottomarina. È già passata ai fatti l'artista piranese Fulvia Zudič donando due sue statuette che saranno vendute all'asta, dando così il via al crowdfunding per costruire la scogliera di Ugo Fonda.

Corrado Cimador