Non è diventata quel partito transnazionale sperato dai padri fondatori che alla vigilia della guerra e della dissoluzione della Jugoslavia sognavano di una Dieta forte operante pure nella parte slovena e italiana dell'Istria che avrebbe favorito un ricongiungimento geografico della penisola. Ricongiungimento arrivato, 33 anni dopo, con l'abbattimento dei confini e l'entrata della Croazia nell'area Schengen. Europeisti convinti ancora quando, da queste parti, si guardava all'Unione europea con il cannocchiale, i dietini - va ricordato - riuscirono ad aderire già nel 1994 all'ARE, l'Assemblea delle regioni europee che aveva riconosciuto - provocando le ire di Zagabria - le specificità dell'area che promuoveva i valori del multiculturalismo, del plurilinguismo opponendosi al nazionalismo e all'etnocentrismo regnante in Croazia. Obiettivi che la DDI continua a perseguire. Forse, e per varie ragioni, non più con il vigore di un tempo, ma la formazione istriana continua a essere l'unica a divulgare la convivenza quale modo di essere e vivere. Senza questa convinzione l'Istria oggi non sarebbe quella che è; inoltre, la componente italiana non avrebbe i diritti che ha.
Naturalmente in più di tre decenni molti degli entusiasmi iniziali si sono attutiti. Il partito è stato contrassegnato da scossoni interni, epurazioni, dal logorio del potere ma per il momento gli istriani non sono riusciti ancora a trovare un'alternativa valida, un degno sostituto alla Dieta. È vero che alle ultime amministrative si è vista portare via il controllo di alcune cittadine e comuni, che ha espulso dalle proprie fila il governatore ma è altresì vero che continua a controllare il sistema regione. Una regione che i padri fondatori del partito nato a San Valentino avrebbero voluto però autonoma, dotata di uno statuto speciale che le avrebbe permesso di decidere da sola in alcuni settori importanti per lo sviluppo dell'area. Un'area che sia come sia anche grazie alla DDI continua a rappresentare un fenomeno politico, sociale e culturale sia nella storia del giovane stato croato, sia a livello europeo.
LPA

Foto: Radio Capodistria
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