Come nel trend nazionale anche in Friuli Venezia Giulia calano i contagi ma rimangono stabili i decessi. Negli scorsi giorni, per cercare di arginare ancora i contagi il presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, ha integrato i provvedimenti precedentemente varati, rendendo obbligatorio l'uso di mascherine o comunque protezioni per naso e bocca e guanti in mercati ed esercizi commerciali di beni alimentari. Continuano ad essere contingentate la presenze per mantenere le distanze di sicurezza. Rimane ovviamente vietato spostarsi dal proprio domicilio salvo per le ormai note motivazioni.

Intanto a Trieste i medici di famiglia del territorio hanno lanciato un grido di allarme a causa della mancanza cronica di dispositivi di protezione. I rappresentanti sindacali hanno minacciato provocatoriamente lo stop degli ambulatori per cercare di sbloccare la situazione. Da inizio marzo i Distretti hanno potuto mettere a disposizione di ogni medico di base una mascherina Ffp2 e 7 chirurgiche per ciascuno, tutte usa e getta, utilizzabili per poche ore.

All'avvicinarsi della Pasqua c'è inoltre chi sta “protestando” per la chiusura delle chiese; non solo il segretario della Lega, Matteo Salvini, a Trieste lo sta facendo Salvatore Porro, capogruppo in Consiglio comunale di Fratelli d'Italia. Porro ha indirizzato una lettera alla leader nazionale del partito, Giorgia Meloni, alla quale chiede di fare qualcosa in favore dell'apertura delle chiese per Pasqua. Secondo Porro, la presidenza del Consiglio ha corretto la nota del ministero dell’Interno dello scorso 27 marzo e “apre al diritto a recarsi in chiesa direttamente e non soltanto se sulla strada per il supermercato o il tabaccaio”. Nella sua lettera si chiede il motivo per cui “alla messa dovrebbe essere più facile il contagio che in supermercato, in farmacia o dal giornalaio”. Per il consigliere non ci sarebbero problemi nel aprire i templi la domenica di Pasqua perché la Chiesa stessa sarà ligia nel far rispettare le norme dello Stato che prevedono non assembramenti di persone e distanziamento fra esse. Per Porro l’impossibilità di pregare nelle chiese “è pura dittatura. Neanche nei paesi più comunisti del mondo succedeva questa barbarie”.

Davide Fifaco

Foto: Radio Capodistria/Fifaco
Foto: Radio Capodistria/Fifaco