Domenica 26 maggio i cittadini europei saranno chiamati al voto per le elezioni europee. Tra questi anche gli italiani che potranno scegliere tra i partiti che hanno presentato la loro candidatura da soli o in coalizione rispettando la scadenza odierna.

35 i contrassegni dei partiti e dei gruppi politici che si sono presentati al Viminale per candidarsi per le prossime elezioni Europee del 26 maggio. Tra di essi partiti classici o nuove coalizioni dai nomi evocativi. La Lega sfoggia l’ormai classico “Salvini premier”, tralasciando alcun riferimento sul gruppo di Bruxelles nei quali entreranno se eletti. Una linea seguita anche dal Movimento Cinque Stelle; mentre il Partito Democratico oltre alla scritta “Siamo europei” riporta il simbolo dei socialisti europei, per sottolineare il suo volersi schierare contro i "sovranisti". Per “Forza Italia”, oltre al tradizionale tricolore anche la scritta “Berlusconi” “per cambiare l’Europa”.

A questi si aggiungono i Popolari per l’Italia, il nuovo Cdu, il Movimento Riscatto Nazionale, il Partito Comunista Italiano, la Democrazia Cristiana, l'Unione di Centro, il Cdu; le liste Uniti per l’Italia, Pensa Italia per l’Europa, + Europa, i Verdi, e due che riportano la sigla “La sinistra”: una che si rifà alla sinistra europea ed a parte dei verdi ed una che invece vede alleati Rifondazione comunista ed Ingroia.

Per la prima volta alle europee si presentano anche Casapound in tandem con le Destre unite e anche “Il popolo della famiglia” di Mario Adinolfi con una sua lista.

Tra i vari simboli ci sono anche proposte a di rpoco originali come il logo del “Sacro Romano Impero Cattolico”, il “partito internettiano” oppure la lista dei “poeti d’azione” che si sono presentati declamando poesie.

L’accettazione o meno del contrassegno avviene entro due giorni, mentre per stilare la lista delle candidature i gruppi politici hanno tempo fino al 17 aprile.

Barbara Costamagna

Musseja po prestani zaporni kazni ne bodo izgnali nazaj v Eritrejo in bo lahko odšel v kakšno drugo evropsko državo. Foto: EPA
Musseja po prestani zaporni kazni ne bodo izgnali nazaj v Eritrejo in bo lahko odšel v kakšno drugo evropsko državo. Foto: EPA