Foto: Reuters
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A Gerusalemme, in Israele, in concomitanza con il settantesimo anniversario della nascita dello stato ebraico, è stata ufficialmente inaugurata l'ambasciata statunitense, trasferita da Tel Aviv. All'evento ha preso parte anche il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, accolto dagli applausi dei presenti.

Per questo momento storico dobbiamo ringraziare "il coraggio di una sola persona", il presidente americano, Donald Trump. Lo ha affermato l'ambasciatore Usa in Israele, David Friedman. Il capo della Casa Bianca, in un tweet ha definito l'inaugurazione dell'ambasciata statunitense a Gerusalemme come un "grande giorno per Israele". In un videomessaggio, inviato per la cerimonia, Trump ha aggiunto che "la capitale di Israele è Gerusalemme. Israele, come ogni stato sovrano, ha il diritto di determinare la sua capitale". "La nostra speranza è per la pace e gli Stati Uniti restano impegnati per un accordo di pace", ha sottolineato il presidente Usa.

Presente all'evento anche il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu. Secondo le sue parole l'apertura dell'ambasciata statunitense a Gerusalemme sarà ricordata in Israele molto a lungo. "Questo è un gran giorno" per Gerusalemme e per lo Stato di Israele. "Un giorno che verrà scolpito nella memoria della nostra nazione per generazioni", ha detto Netanyahu durante il suo discorso alla cerimonia d'inaugurazione. Il premier ha inoltre ringraziato il Capo della Casa Bianca per aver avuto il coraggio di mantenere la propria promessa trasferendo l'ambasciata Usa da Tel Aviv a Gerusalemme. "Non abbiamo migliori amici al mondo che gli Usa", ha dichiarato ancora Netanyahu.

Un portavoce del presidente palestinese, Mahmoud Abbas, ha affermato invece che l'inaugurazione dell'ambasciata americana creerà instabilità nella regione ed ha escluso Washington come mediatore per la pace in Medioriente.