Foto: EPA
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Il piano per espandere le operazioni militari nella Striscia di Gaza, secondo quanto riporta il Times of Israel, sarà attuato soltanto dopo la visita del presidente statunitense, Donald Trump, nella regione la prossima settimana. Nel frattempo, Israele cercherà di raggiungere un accordo con Hamas su una tregua e la liberazione degli ostaggi.
Secondo una fonte politica israeliana, il piano prevede, tra l'altro, l'occupazione dell'enclave e il mantenimento dei territori, lo spostamento della popolazione verso sud, la negazione al movimento estremista della possibilità di distribuire aiuti umanitari e attacchi violenti contro i miliziani palestinesi. Si tratta quindi di azioni che, secondo Tel Aviv, contribuiranno a ottenere la vittoria.
Approvato inoltre un piano per l'ingresso di aiuti umanitari nella Striscia, che Israele ha bloccato per oltre due mesi. Gli aiuti saranno distribuiti tramite aziende private, si apprende, riducendo così il rischio che finiscano nelle mani di Hamas, che detiene nella Striscia ancora 59 ostaggi israeliani, di cui si ritiene che 24 siano ancora vivi.
Le forze armate israeliane, al contempo, hanno già iniziato ad emettere decine di migliaia di ordini di chiamata per i riservisti, secondo quando riferito dal capo dell'esercito, il tenente generale Eyal Zamir. "Stiamo aumentando la pressione con l'obiettivo di far tornare a casa gli ostaggi e sconfiggere Hamas", ha detto Zamir alle truppe. Sempre secondo il capo delle forze armate, comunque, la nuova operazione a Gaza potrebbe mettere in pericolo gli ostaggi che ancora si trovano nell'enclave: "Israele potrebbe perdere gli ostaggi se lancia un'operazione su larga scala nella Striscia", ha detto.
Gli attacchi israeliani contro Gaza intanto non si placano. 19 persone hanno perso la vita e diverse sono rimaste ferite in due raid aerei nel nord dell’enclave nelle prime ore di oggi. Si tratta, secondo l'Agenzia di protezione civile di Gaza, nella maggior parte di donne e bambini.